«Si può dire no»
Note sparse Il nuovo album del cantautore Pablo Perissinotto - «In prima persona» - incentrato anche sul tema delle violenze sulle donne
Note sparse Il nuovo album del cantautore Pablo Perissinotto - «In prima persona» - incentrato anche sul tema delle violenze sulle donne
Di giorno fa l’operaio in una delle tante piccole fabbriche disseminate nella bassa pordenonese, Nordest d’Italia. La sera se ne va per osterie, teatri e sale di tutti i tipi a cantare le sue canzoni, spesso in compagnia di scrittori, attori e altri musicisti. Pablo Perissinotto ha appena pubblicato il disco In prima persona a due anni da La compagnia dei solitari. Scrive bene Perissinotto, con uno stile semplice e diretto. Le sue canzoni raccontano storie di persone concrete, uomini e donne dei nostri tempi. Nel disco precedente lo sguardo era decisamente concentrato sul lavoro, tra sfruttamento e morti bianche, ora si allarga al tema della violenza contro le donne; tema di scottante attualità condensato nella dolente L’ultimo banco. «Ho conosciuto gli uomini dell’Associazione In prima persona durante uno spettacolo per la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Per me è stato fondamentale il fatto che fossero un gruppo di uomini a riunirsi e fare iniziative su questo tema. Stavo progettando un nuovo disco e questa cosa mi ha entusiasmato al punto da decidere di donare completamente a loro il ricavato e costruire insieme iniziative su questo argomento».
Il cantautore è da tempo impegnato in concerti e incontri insieme con l’Associazione, nella quale militano intellettuali, medici, psicologi e artisti per creare occasioni di riflessione. Se L’ultimo banco, insieme all’inno Si può dire di no sono il cuore emotivo del disco, i cui ricavati andranno a favore del Centro di ascolto per uomini maltrattanti di prossima apertura a Pordenone, scorrendo gli altri titoli incontriamo brani nuovi di zecca e riprese di canzoni composte qualche anno fa. È il caso delle belle Postino e El Paron de Mario 2.0 (in dialetto), riflessioni amare sui cambiamenti della società e il senso di spaesamento e fallimento che investono i lavoratori. Non è un caso se nel precedente disco aveva cantato l’operaista e struggente Vincenzina e la fabbrica di Enzo Jannacci e in questo recupera Nina ti te ricordi di Gualtiero Bertelli. Perissinotto abbraccia cantautorato classico e moderno non disdegnando incursioni di umorismo non-sense e i suoni elettrici indie-rock frutto della mano di Giorgio Canali ( CSI, Rossofuoco) che del disco è produttore e musicista. Tra gli artisti coinvolti nel nuovo progetto il chitarrista Giovanni Buoro, il cantante Omar Pedrini e l’ex Skiantos Fabio «Dandy Bestia» Testoni.
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