Egr. On. Franco Corleone,

le fucilazioni sommarie disposte nei confronti di militari italiani nel corso della prima guerra mondiale rappresentano un capitolo della nostra storia doloroso e troppo a lungo rimosso.

È una questione delicatissima, che tocca sensibilità ancora oggi vive, in particolare in quei territori dove, più che altrove, la memoria di quegli eventi è particolarmente sentita. Ed è una questione della massima rilevanza che coinvolge la nostra storia e la nostra identità collettiva.

Come ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non ci è consentito “lasciare in ombra alcune pagine tristi e poco conosciute di quegli anni di guerra”…”In Europa sulla vicenda dei condannati a morte si è steso, per lunghissimi anni, il velo dell’oblio. Solo di recente alcuni paesi come la Francia e l’Inghilterra hanno affrontato questa dolorosa questione, restituendo i fucilati alla storia e alla memoria nazionale”.

È necessario quindi fare tutto il possibile per arrivare, anche in Italia, ad un atto che restituisca i fucilati della prima guerra mondiale alla storia e alla memoria collettiva.

Da quando, pochi mesi fa, ne ho assunto la Presidenza, la Commissione Difesa del Senato, sta lavorando con impegno e serietà sul tema, pur con le limitazioni imposteci dal Covid, con la volontà di arrivare in tempi rapidi alla riabilitazione storica di quei caduti, anche con atti simbolici e solenni.

Sono convinta che sia indispensabile la massima responsabilità di tutti, dentro e fuori il Parlamento, per arrivare ad un testo condiviso che renda giustizia storica senza produrre altre lacerazioni.

Con i migliori saluti.
Roberta Pinotti è presidente della commissione Difesa del senato

La replica di Franco Corleone

Le parole della Presidente Pinotti, in risposta alla nostra lettera uscita su il manifesto del 21 scorso, rappresentano una affermazione di grande valore che riconosce il senso della iniziativa che impegna tante energie per sanare una ferita ancora aperta e «un capitolo della nostra storia doloroso e troppo a lungo rimosso».

Ho apprezzato il rilievo dato alla memoria, «alla nostra storia e alla nostra identità collettiva» e alle parole che sono un monito e una sollecitazione a compiere un atto risolutivo.

Prendiamo atto di questa volontà espressa con nettezza, di giungere in tempi rapidi alla riabilitazione storica dei soldati fucilati durante la Prima Guerra mondiale, nell’affermazione, assai impegnativa, di voler compiere «atti simbolici e solenni».

Ringrazio la Presidente Pinotti, anche a nome di tutte le persone di buona volontà che hanno condiviso il percorso di dialogo costruito anche con lo strumento del digiuno. Sarebbe cosa bella e ricca di un sentimento di fraternità che questo Natale difficile, venisse celebrato con l’approvazione della legge attesa da tanto tempo.

Noi continueremo nella mobilitazione.

Franco Corleone