Come le carovane d’altri tempi e d’altri luoghi, i partecipanti al Noir in Festival sono partiti da Como per arrivare a Milano, dove la Iulm, l’Anteo e la Cineteca sono stai i luoghi deputati per ospitare gli ultimi giorni di manifestazione. Che, in ambito cinematografico ha presentato un lavoro decisamente intrigante: Wulu dell’esordiente franco-maliano Daouda Coulibaly). In lingua bambara Wulu sta per cane, che è anche in senso figurato la collocazione nel mondo di un individuo. Ladji, il protagonista, la sta ancora cercando. Da cinque anni è «il bigliettaio» del pullmino che trasporta varia umanità da un posto all’altro. Non...