Dalla prima ondata di pandemia di coronavirus, il modello coreano, che prevede test e tamponi su larga scala, tracciamento dei contatti dei positivi e isolamento domiciliare, ha aiutato a contenere i contagi di Covid-19 in Corea del sud. Il sistema, invidiato e applaudito da diversi Paesi stranieri, è riuscito a reggere per parecchi mesi, garantendo persino le elezioni parlamentari (16 aprile scorso) e il test per l’ammissione alle università (3 dicembre), a cui hanno partecipato circa 426mila di studenti sudcoreani. Ma l’impennata dei nuovi casi preoccupa la Casa blu, che ipotizza l’applicazione di un lockdown leggero, il primo dall’inizio della...