«Europa» e «speranza» possono (ancora) andare insieme? Nel gioco di parole che fa da titolo al meeting – «EurHope?» – c’è la domanda attorno a cui si svilupperà la discussione che vede coinvolti, da oggi a domenica, oltre 300 attivisti giunti a Bari da tutto il Vecchio Continente (i lavori si svolgono all’Hotel Excelsior, dalle 15).

Li ha chiamati a raccolta il gruppo della Sinistra unitaria (Gue/Ngl) al parlamento di Strasburgo, con il supporto della rete italiana Act!, nata l’anno scorso durante la campagna elettorale a sostegno della lista L’Altra Europa con Tsipras. Un appuntamento fatto di assemblee e gruppi di lavoro a cui parteciperanno, fra gli altri, il segretario Fiom Maurizio Landini, il teorico del reddito di cittadinanza Philippe Van Parijs, l’economista Emiliano Brancaccio, insieme a militanti di gruppi come Blockupy e Juventud sin futuro, ed esponenti delle forze della sinistra europea: dai greci di Syriza ai tedeschi della Linke, dagli irlandesi del Sinn Féin agli spagnoli di Podemos e Izquierda unida.

Per Claudio Riccio di Act! sono due gli obiettivi principali dell’iniziativa barese: «Dotarci di una ‘cassetta degli attrezzi’ di analisi e proposte per affrontare una stagione di lotta che dovrà essere intensa, e fare un passo avanti nella costruzione della parte italiana di una forza politica continentale, l’unica che può risultare all’altezza della sfide che abbiamo di fronte». Un’Europa diversa va costruita «mettendo al centro le condizioni di vita delle persone, in particolare del 24% di europei a rischio povertà e dei milioni di precari». Per farlo, sostiene Riccio, «serve connettere movimenti, sindacati, partiti, ma anche intellettuali e studiosi, sapendo valorizzare anche moltissimi giovani accademici che, fra mille difficoltà, cercano di coltivare il pensiero critico nelle università sempre più povere di risorse».

Il cuore del meeting è la questione sociale: lavoro, welfare, lotta all’esclusione. «Vogliamo ripensare l’Europa a partire dal Sud, perché una delle dimensioni fondamentali della diseguaglianza è quella geografica», spiega l’eurodeputata Eleonora Forenza, una delle artefici dell’iniziativa. Particolare rilievo avrà il tema del reddito di base: «È una priorità, serve una mobilitazione su scala comunitaria. La manifestazione del 17 ottobre a Bruxelles contro l’austerità sarà un primo appuntamento».

La discussione non potrà eludere, ovviamente, l’argomento che anima il confronto nella sinistra continentale: la moneta unica. «Bisogna evitare spaccature come quella vissuta in Grecia», sostiene Forenza. «Non servono schematismi ‘euro sì/euro no’, e non si può banalizzare la questione della sovranità: oggi non si riacquista automaticamente sovranità democratica andando al governo, così come il ritorno alla propria moneta non coincide automaticamente con la sovranità politica», ragiona l’europarlamentare comunista eletta con la Lista Tsipras.

Per gli organizzatori dell’incontro barese è indispensabile un approccio «laico» alla questione che rischia di spaccare la sinistra europea. Pericolose linee di frattura ci sono in Francia nel Front de Gauche fra il partito di Jean-Luc Mélénchon e il Pcf, e in Germania nella Linke fra le correnti che si richiamano ai due padri nobili Oskar Lafontaine e Gregor Gysi. E la nascitura nuova «cosa rossa» italiana rischia di dividersi ancora prima di vedere la luce.