Il nostro caro amico Sergio Staino, con vignette, fumetti e una ricca vita artistica, culturale, professionale, giornalistica e politica, ha incarnato e rappresentato meglio di chiunque altro la continua dialettica interiore che vive nel nostro paese la gente per bene di sinistra. Ha rappresentato milioni di persone in perenne conflitto tra l’adesione militante al partito di riferimento della sinistra di lotta e lo scollamento dissidente dalle politiche della sinistra di governo, ha accompagnato il popolo progressista sempre in bilico tra aspra contestazione e «voto utile», tra pensiero critico individuale e voglia di condivisione di un ideale collettivo.

A lui è riuscita la sintesi impossibile che non è riuscita a nessun altro: al tempo stesso allineato e dissidente, libero e ortodosso, organico ed eretico, capace di alterità intellettuale nel contestare il potere del momento, ma anche di grande umiltà nel mettersi al servizio di un progetto politico (senza sentirsi costretto a doverne sottoscrivere persino le virgole).

Sergio si è mosso da libero artista e pensatore, nel baricentro perfetto tra il conformismo passivo di certa sinistra di apparato e l’individualismo sterile di certa sinistra radicale, capace di dialogo fecondo anche con la parte più illuminata del mondo cattolico.
Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, collaborare con lui o averlo come direttore in una delle sue tante scorribande editoriali, sa bene che questo equilibrio non è mai stato scontato né facile.

L’equilibrista si muove sul filo con eleganza e leggerezza, ma chi conosce il mestiere sa che quell’equilibrio è costato disciplina e fatica, pratica quotidiana e numerose cadute. Dalla stima per questa fatica, e per la leggerezza con cui è stata condivisa con gli altri, nasce l’affetto che gli abbiamo sempre portato anche quando non eravamo d’accordo con lui, la gratitudine per averlo avuto come maestro di politica e di satira quando eravamo ancora ragazzi assetati di fumetti (e leggendolo cresceva in noi la voglia di scrivere e disegnare), l’ammirazione per il limpido percorso di vita di questo inimitabile «estremista dell’equilibrio», la commozione con cui rivolgiamo il nostro pensiero a lui e il nostro abbraccio solidale alla sua famiglia.