Dopo la morte di Vittorio Sereni, nel febbraio del 1983, il suo archivio privato rivelò un contenuto eccezionale per ricchezza e complessità. Dante Isella, che ‘scoprì’ e utilizzò quei materiali per l’edizione critica delle Poesie sereniane nei «Meridiani» (’95), ne dette conto nell’Avvertenza all’apparato del volume: «La sovrabbondanza di materiali documentari, (…) e la varietà delle situazioni che ne emergono, molto diverse da testo a testo, hanno comportato fin dalle fasi preliminari problemi di ogni tipo». Nell’archivio risalta anche la grande quantità di lettere, che lo stesso Isella utilizzò per l’edizione (sull’esempio di quanto avevano fatto Contini e Bettarini per...