«Il cadavere» di Majakovskij, riportano i verbali, «indossa una camicia di colore giallastro con una cravatta nera (a farfalla)… Sulla parte sinistra del torace c’è un foro di forma irregolare… La circonferenza del foro presenta segni di bruciatura». Da anni ha dismesso il giallo esuberante cantato nella Blusa del bellimbusto: «Io mi cucirò neri calzoni / del velluto della mia voce. / E una gialla blusa di tre tese di tramonto». Nei ricordi della sorella Ljudmila, i ragazzi Majakovskij avevano amato il giallo fin dall’infanzia perché simboleggiava l’originaria «Georgia assolata». Non era solo predilezione cromatica, era anche astuzia, accorto scambio...