Ci sono dischi che, pur perfettamente assestati nelle coordinate dell’epoca a cui appartengono per nascita, restano lì a presidiare anche il futuro, perché se non ci fossero stati quel medesimo futuro avrebbe avuto altre caratteristiche. Sono lavori che riassumono intere estetiche, e al contempo hanno quel qualcosa in più che garantisce la memoria. Septober Energy, 1971, della formidabile orchestra Centipede è uno di quei dischi. Per lungo tempo assente dal mercato, o rintracciabile a prezzi da strozzinaggio nella versione originale su vinile. Un anno dopo aver compiuto il mezzo secolo, una mezza età portata con giovanilissima baldanza, ritorna, col suono...