L’emendamento c’era, ma in uno dei primi giorni della maratona di palazzo Madama è stato rapidamente travolto come tutti quelli non «vistati» dal governo (almeno tutti quelli votati con il voto palese). A proporre l’abolizione tout court del senato erano i senatori del Nuovo centrodestra, ma i voti (non abbastanza) sono arrivati dagli oppositori della riforma costituzionale: Sel, 5 Stelle e Lega. Non un controsenso, visto che sono stati proprio i più critici del disegno di legge Renzi-Boschi a definire questa riforma «un’abolizione di fatto» del senato, un organo che finisce col sopravvivere a se stesso. Ma adesso nessuno può escludere...