Richiesta pesante: sei anni di carcere per corruzione in atti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi. Si chiude così la requisitoria del processo Ruby-ter, in maniera analoga a come si era chiuso nove anni fa la requisitoria nel primo processo Ruby sulle ormai famose “cene eleganti” di Arcore. In quel caso a una prima condanna a sette anni hanno fatto seguito due assoluzioni in appello e Cassazione. Berlusconi è stato giudicato non colpevole, definitivamente, per i reati di concussione e induzione alla prostituzione minorile ed è stato anche assolto in primo grado nel filone senese del Ruby-ter dov’era accusato di aver comprato la falsa testimonianza del cantante Danilo Mariani. Dalle serate di villa San Martino è nato anche un processo Ruby-bis, concluso con le condanne di Emilio Fede e Nicole Minetti.

Ieri a Milano il pm Luca Gaglio, che ha sostenuto l’accusa con accanto la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, ha chiesto 6 anni (uno per la continuazione del reato) e confische di beni di quasi 11 milioni per Berlusconi, al quale l’avvocata dello stato per conto di palazzo Chigi ha chiesto anche 10 milioni di provvisionale di risarcimento. Come per l’ex presidente del Consiglio, pene pesanti per corruzione sono state chieste anche per Karima El Marhoug (5 anni), il suo ex Luca Risso (6 anni e mezzo), l’ex avvocato di Ruby che avrebbe fatto da tramite per i pagamenti del Cavaliere Luca Giuliante (4 anni), mentre pene più lievi sono state chieste per falsa testimonianza a carico della senatrice Maria Rosaria Rossi, molto vicina al Cavaliere, il giornalista Carlo Rossella e 19 donne, ospiti delle “cene eleganti”. Per comprarne il silenzio, secondo l’accusa, Berlusconi avrebbe garantito loro uno stipendio di 2.500 euro al mese e un alloggio. Il 29 giugno parola alle difese.