Jazz e fumetto: una storia lunga un secolo e più e oggi che entrambe le arti spesso tracimano dai propri limiti aumentano anche le possibilità di rapporti. Nata dalla collaborazione tra Bologna Jazz Festival e il Festival di fumetto Bilbolboul la performance segnosonico ha fatto incontrare il vibrafonista Pasquale Mirra e il disegnatore Stefano Ricci. Il musicista è uno dei più talentuosi agitatori della scena jazz italiana, spesso insieme a Gabriele Mitelli e Cristiano Calcagnile, e il suo entusiasmo traspare dal racconto della performance.

«Stefano mi ha chiesto di suonare solo il vibrafono. Nei miei solo, come ad esempio nell’ ultimo disco (Moderatamente solo, Fonterossa 2017), utilizzo molte altre percussioni. In questo caso mi sono concentrato sul vibrafono».
«Ho seguito il gesto di Stefano come fosse quello di un danzatore – aggiunge Mirra – Ho provato una emozione che non ricordo in altri incontri con discipline diverse dalla musica. Il mio approccio cambia durante lo spettacolo. A volte rispondo a quello che sta facendo Stefano e a volte me ne distanzio. La forza del suo segno è tale che ad un certo punto ho deciso di non suonare per alcuni minuti. Ho lasciato che evocasse un suono e ti assicuro che io lo sentivo».

Segnosonico si svolge con la classica modalità della proiezione di disegno dal vivo e dunque può solo rimandare alla narratività propria del fumetto.
Ricci disegna in diretta ma sullo schermo sono proiettate in alternanza anche tavole precedentemente realizzate per il suo ultimo libro Più giù (Danilo Montanari Editore, 2017). «Nel corso della performance mi sono lasciato guidare dalle suggestioni del disegno di Stefano. É stato come lavorare in duo con un altro musicista. Non ho sentito separatezza tra le nostre arti. Stefano conosce la musica, nel workshop con gli studenti che abbiamo tenuto insieme nei giorni precedenti l’ho sentito parlare del fumetto ai ragazzi utilizzando l’esempio di un jazzista come Thelonious Monk!»