«L’esotismo non è quello che la parola ha già tante volte prostituito. L’esotismo è tutto ciò che è Altro. Godere di esso è imparare ad assaporare il Diverso». Basterebbe quest’asserzione lapidaria, tratta da uno dei libri più godibili di Victor Segalen, Equipée: da Pechino al Tibet, venerato da Bruce Chatwin, Fosco Maraini e Tiziano Terzani, a sbaragliare una serie di equivoci legati al concetto di esotismo. Tale termine viene spesso associato, in ambito francofono, a figure del calibro di Claudel e Loti, con aspetti, se non denigratori, perlomeno fondati su una concezione anacronistica del fenomeno, correlata a motivi decorativi o...