Nella produzione narrativa di Adrian N. Bravi – nato a Buenos Aires nel 1963 e tornato da più di trent’anni nelle Marche, luogo d’origine dei nonni migranti – ci sono almeno due storie legate all’intemperanza di un fiume: Río Sucre, testo d’esordio in lingua spagnola, e L’inondazione (Nottetempo, 2015), scritto nel vivace italiano che l’autore ha poi definitivamente adottato. QUASI A CHIUDERE un cerchio, anche il suo decimo romanzo (Verde Eldorado, appena uscito per Nutrimenti, pp. 169, euro 17), è attraversato da fiumi latinoamericani che trascinano con sé infinite leggende e la memoria di vicende sanguinose, mentre, allontanandosi solo in...