Se il tecno scrittore arriva dritto dritto dal conservatorio…
Videogame Intervista a Andrea Pessino, co fondatore di Ready at Dawn. «Questo videogioco è pensato per chi ama vivere una storia e magari vuole essere coinvolto anche da una narrazione»
Videogame Intervista a Andrea Pessino, co fondatore di Ready at Dawn. «Questo videogioco è pensato per chi ama vivere una storia e magari vuole essere coinvolto anche da una narrazione»
Andrea Pessino, piemontese dell’astigiano, dal 1990 vive in California dove, dopo avere lavorato alla Blizzard per cui ha sviluppato molte delle tecnologie che hanno reso possibile la realizzazione di quel successo globale che è World of Warcraft, ha infine co-fondato Ready at Dawn di cui è il responsabile per lo sviluppo tecnologico. Il fisico poderoso di Andrea Pessino può rimandare all’eroe di un film o un videogioco d’azione, ma egli è laureato al Conservatorio in armonia e composizione ed è un pianista di talento oltre che tecno-inventore di meraviglie videoludiche. Lo abbiamo incontrato a Milano durante il lancio di The Order 1886, «opera» ludica di Ready at Dawn per Playstation 4.
Cosa ti ha convinto a realizzare il progetto di The Order 1886?
Non decido solo io. Ru Weerasuriya ha inventato il mondo di The Order, poi l’ha esposto al nostro team che, tra tutti i progetti, è stato quello che accolto con più entusiasmo. Tra di noi sono molti gli appassionati di storia, di mitologia e antiche leggende, ma nei videogiochi non amiamo troppo il realismo. Per cui lo straordinario universo descritto nei minimi dettagli da Ru ci ha immediatamente appassionato e coinvolto.
Considerata la tua formazione musicale, The Order 1886 è più verdiano o wagneriano?
Decisamente verdiano! Poiché è molto melodrammatico con tutte le sue passioni e conflitti. C’è una straordinaria analogia tra teatro musicale e videogiochi. L’opera ha bisogno di una storia, che non è tuttavia l’elemento centrale, poiché deve permettere alla musica di esprimere e liberare le emozioni e coinvolgere il pubblico in questa sua maniera così meravigliosa e indiretta. In un videogioco la storia svolge la stessa funzione, per cui non può essere qualcosa di subdolo ma di estremamente potente, in una maniera primordiale.
Ci dici qualcosa sul timbro oscuro della colonna sonora, eseguita da archi e cori.
Abbiamo sempre voluto che la musica avesse un tono unico e caratteristico come la trama e le ambientazioni. Nel 2010 ascoltai per la prima volta la colonna sonora di Dead Space, composta da Jason Graves e rimasi colpito dalla sua prepotenza espressiva e dalla sua qualità. È stata una delle prime colonne sonore dei videogiochi che mi ha fatto capire che tutto stava per cambiare anche in questo ambito. Contattammo Jason, che cominciò a lavorare da subito sui primi prototipi. Poi è successo che giocai a Journey e sentii la sua musica, così decidemmo che sarebbe stato eccezionale se Jason e Austin Wintory, il musicista del «viaggio» di ThatTheGame Company, avessero lavorato insieme per definire e sviluppare il tono, il timbro e l’umore delle musiche di The Order. Dopo avere fatto esperimenti per mesi hanno iniziato a comporre una colonna sonora che infine registrammo integralmente ad Abbey Road. L’organico strumentale è peculiare: non ci sono violini, ma ci sono due sezioni di viole, violoncelli e contrabbassi; niente ottoni, gli unici fiati sono tre controfagotti e tre clarinetti contrabbassi. Così il timbro risulta unico e sotterraneo, spinto a fondo nel registro dei bassi. Anche se non vi importa nulla del videogioco ascoltate la colonna sonora! È davvero una pietra miliare, composta da due autori che hanno solo lavorato sulla musica per videogame e non sono come musicisti per il cinema, che lavorano nel settore solo per guadagnare qualche quattrino extra.
Mi sembra che The Order sia uno di quei videogame che vanno necessariamente giocati con lentezza, per apprezzarne ogni particolare.
Questo videogioco è pensato per chi ama vivere una storia, chi vuole essere coinvolto in una narrazione. Ovviamente se la storia non piace o se si vuole solamente andare da una sparatoria all’altra -che comunque è una cosa pertinente e accettabile e nessuno di noi si illude che questo gioco piacerà a tutti- The Order potrebbe deludere. Ma se amate un racconto fantastico profondo e sofisticato, personaggi elaborati e climax emozionanti e se vi piacciono anche le dinamiche dello sparatutto in terza persona, allora penso che The Order sarà un’esperienza indimenticabile.
The Order va considerato un inizio? La sua mitologia sembra così vasta ed elaborata..
La mitologia inventata da Ru va molto oltre questo gioco, ed è già stata tutta scritta. Vorremmo proseguirla ma dipende dal successo del gioco. Era un esperimento e se i giocatori lo apprezzeranno in numeri elevati noi abbiamo già tutto pronto per creare una saga immensa. Se non piacerà faremo qualcos’altro.
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