Canti e cinguettii di uccelli, rami intricati e balenanti, oggetti che si accendono e spengono nella penombra, telefoni che inviano messaggi risvegliando attività banali e confondendosi con il paesaggio sonoro (riprodotto con artificio) della natura. Foto Lorenzo Morandi UNA PRIMA SALA immersiva in cui lo spettatore non riceve informazioni se non sensoriali ed emotive e un’altra, invece, dove si alza il sipario sull’intento concettuale che struttura l’intera mostra, attraverso documenti, scie acustiche, elementi messi in risalto. È questa l’esperienza totale che propone l’artista Eugenio Tibaldi (Alba, 1977), chiamato a rappresentare l’Italia nella prima edizione della Biennale di Malta. Per farlo,...