«Si apre uno spiraglio per salvare il progetto di Scup», affermano gli attivisti dello spazio sociale di via della stazione Tuscolana, a Roma. Lo sgombero previsto per il 14 marzo è stato rimandato di due mesi in seguito a un tavolo tenuto ieri con alcuni rappresentanti istituzionali e dei proprietari dello stabile.

Presenti l’assessore alla mobilità della regione Lazio Mauro Alessandri, l’assessore all’Urbanistica del comune di Roma Maurizio Veloccia, il presidente del VII municipio Francesco Laddaga, il consigliere comunale Alessandro Luparelli e Sistemi Urbani in rappresentanza della proprietà (Rfi, Fs e Ferservizi).

Scup rischia di chiudere i battenti perché sull’area incombe un mega intervento urbanistico inserito nel bando Reinventing Cities.«Lo sgombero rischia di cancellare 10 anni di lavoro politico, sociale e culturale in un territorio strutturalmente carente di servizi e spazi di aggregazione. Un lavoro instancabile che non si è fermato nemmeno nei mesi della pandemia», avevano scritto gli attivisti il 24 novembre scorso, dopo aver ricevuto l’ingiunzione.

«Bene la proroga. Ora occorre aprire al più presto un tavolo di trattative per trovare una soluzione che possa preservare i tanti servizi e le preziose attività portate avanti in questi anni dallo spazio sociale di Stazione Tuscolana, sottraendolo alla cancellazione o ai tentativi di calare dall’alto progetti di ‘rigenerazione urbana’ estranei a quanto costruito in questi anni con la comunità», ha commentato la capogruppo della lista civica Zingaretti al consiglio regionale del Lazio Marta Bonafoni.

Attiviste e attivisti chiedono una soluzione per garantire continuità alla loro esperienza politica, sociale e culturale e l’apertura di una discussione pubblica che valorizzi la partecipazione del territorio alle scelte urbanistiche. Il 14 gennaio alle ore 18 nei locali di via della Stazione Tuscolana 84 si terrà un’assemblea. L’obiettivo è «delineare percorsi comuni con tutte le realtà cittadine che come Scup sono protagoniste di percorsi di partecipazione e rigenerazione sociale dal basso».