Ritorna presso l’Auditorium Santa Margherita di Venezia il «Ca’foscari Short film festival» (20 al 23 marzo) il primo festival in Europa concepito, organizzato e realizzato interamente dagli studenti dell’università Ca’foscari di Venezia con il coordinamento del direttore artistico e organizzativo Roberta Novelli, la collaborazione della Fondazione di Venezia e il supporto della Fondazione Levi. Il festival giunto alla 9° edizione, conferma il suo obiettivo di manifestazione pensata dai giovani per i giovani dove il cuore pulsante saranno i 30 cortometraggi del Concorso Internazionale provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo, dal Brasile all’India, dagli Stati Uniti alla Malaysia.
LE TEMATICHE
Diversi i temi che emergono grazie allo sguardo attento dei giovani registi che esplorano temi forti come la malattia e i rapporti famigliari tra figli e madri. In San Miguel di Cris Gris, proveniente dall’America, Ana una bambina di nove anni tenta disperatamente di salvare la madre dalla mattia del lutto mentre in What’s your name, del libanese Nour Al-Moujabber, Lucas affronta con dolcezza la malattia della madre affetta di Alzhaimer attraverso il racconto: il ragazzo, infatti, cercherà di rallentare l’avanzamento della malattia attraverso il montaggio di vari girati, dove la madre racconta la propria storia. Tra i corti in concorso emerge il tema attuale, doloroso e sempre più urgenti dell’immigrazione da cui affiorano riflessioni e soprattutto domande sui migranti, la diversità e l’integrazione. Il regista spagnolo Gerard Vidal-Cortes racconta in Clandestine, attraverso una messa in scena cruda e dura, un punto di vista inedito sul percorso dei migranti verso l’Europa: l’ansia di chi è solo un ingranaggio negli scambi illegali tra scafisti e migranti. Il conducente della barca sa che né l’imbarcazione, né il carburante saranno sufficienti per raggiungere la meta e vive la stessa paura di morire di chi rischia la propria vita pur di ottenere un futuro migliore. Nooh, il piccolo protagonista dell’omonimo corto di Edoardo Bramucci, giunto finalmente sulla costa italiana dopo aver perso la madre in mare, dovrà affrontare la solitudine e la paura di un mondo a lui sconosciuto, quello dei centri di accoglienza fatto di burocrazia e poca empatia. Dopo essere fuggito grazie al suo amico immaginario, incontrerà Miriam una bambina curiosa e dolce che lo spingerà ad andare oltre il muro di paure che si è costruito per proteggersi dal mondo degli adulti. Più riflessiva e l’esperienza del vecchio pescatore siciliano di Favignana nel corto Rosso: la vera storia falsa del pescatore Clemente di Antonio Messana, dove il ritrovamento in mare, tra le reti, del corpo di un immigrato e la scelta di non abbandonarlo nelle acque ma di dargli una degna sepoltura, porterà il vecchio a immaginare, in un dialogo a tu per tu con il giovane immigrato, le possibilità d’integrazione e di una vita felice del ragazzo in Italia.
IL THRILLER
Non mancano nella selezione del concorso corti che sanno affrontare generi cinematografici consolidati, con particolare riguardo al thriller come The Intruder del regista cinese Zhang Xueying o The Trip di Daniel Rihàk e all’animazione con il corto francese Stuck in the middle.
LA GIURIA
Ad assegnare il Grand Prix e la Menzione speciale Volumina, realizzate dal mastro vetraio muranese Alessandro Mandruzzato, sarà una giuria internazionale composta da: Teresa Cavina programmatrice storica del festival di Locarno e della festa di Roma e che ha portato l’Abu Dhabi Film Festival a diventare il punto di riferimento di tutta l’area del Medio Oriente; l’animatore estone Ülo Pikkov, produttore, regista e docente universitario e il regista iraniano Ayat Najafi che attraverso i suoi documentari, come No Land’s song, ha saputo raccontare il difficile percorso dell’Iran durante le sue trasformazioni.
OMAGGI
Ad affiancare il concorso internazionale, il festival propone programmi speciali, omaggi e masterclass tenute da figure prestigiose nel panorama internazionale come il regista francese Patrice Leconte, l’animatore sperimentale Leonardo Carrano e l’astro nascente della cinematografia indiana Maaria Sayed attenta da sempre alla posizione problematica delle donne all’interno della società indiana. In questa nona edizione il festival conferma la sua attenzione al mondo del disegno, con la firma del manifesto, per il terzo anno consecutivo di Giorgio Carpinteri e all’animazione con la presenza delle opere degli studenti della scuola di cinema di Babelsberg, la più antica in Germania. Non manca l’interesse del festival per la commistione dei media, con l’omaggio ad Assassin’s Creed, una delle saghe videoludiche più famose del quale saranno presentati tre cortometraggi live-action e alla video-arte italiana con l’appuntamento Lo sguardo sospeso a cura di Elisabetta Di Sopra, dove il corpo femminile e quello maschile sono messi a confronto.