È scoppiata la guerra dei video-messaggi pro e contro la riforma Renzi-Giannini-Pd sulla scuola. Renzi voleva modificare il format della comunicazione politica, ma riceverà in risposta migliaia di video dagli studenti che ne faranno la parodia, gessetti compresi. Chissà se gli spin doctors di Palazzo Chigi hanno previsto le parodie annunciate ieri in due video analoghi dall’Unione degli studenti e dalla Rete degli Studenti.

«Ne faremo uno da ogni scuola usando l’hashtag su twitter #laverascuola – promette Danilo Lampis dell’Uds – Il punto è che noi abbiamo capito la sua “Buona Scuola” da tempo. Forse il Governo è in difficoltà e non accetta che in tanti l’abbiano compresa realmente, ripulendola dagli slogan a effetto ripetuti anche nel video del premier».

Rispetto alle reiterate, e a questo punto disperate, offerte di dialogo, le idee sono chiare: «Renzi si arroga il merito di aver aperto il dibattito nel Paese sulla scuola. In realtà è proprio lui e il suo Governo ad aver tentato di silenziarlo, manganellando gli studenti, sgomberando le scuole in occupazione o tacciando gli studenti e i professori di squadrismo. Siamo stati noi a porre la scuola al centro dell’attenzione, perchè proprio quest’ultima è al centro di un attacco». Ciò che fa divampare la polemica è il preside manager, ma anche i fondi ai privati del 5 per mille e lo school bonus che mettono in concorrenza scuola di serie A e B, del Nord e del Sud. L’agenda politica è altrettanto netta: sostenere le manifestazioni degli insegnanti e dei sindacati, senza esitare a supportarli nel blocco degli scrutini. A questo elenco il video della rete degli studenti medi aggiunge: «gli sgravi fiscali per le paritarie e poco finanziamento pubblico per le scuole pubbliche e inoltre nessun cenno riguardo la riforma dei cicli, senza parlare del diritto allo studio sul quale non c’è un euro». «Il mondo della scuola, oramai, si è compattato e non vuole il Ddl».

«Renzi dovrebbe stare dietro la lavagna perché dice le bugie – commenta Doemico Pantaleo, segretario Flc-Cgil – Rispediamo al mittente le e-mail che sta inviando agli insegnanti. «Il disegno di legge sulla ‘brutta scuolà non solo non risolve queste questioni ma non rinnova i contratti, concede pochi spiccioli a pochi docenti, non cancella la precarietà, mette in discussione la libertà dell’insegnamento, ignora il personale Ata e rende sudditi i docenti, concede benefici economici ai diplomifici». Francesco Scrima (Cisl) ricorda, tra l’altro, la necessità di stralciare l’assunzione dei docenti precari dal Ddl. Rino Di Meglio (Gilda) ha risposto con un altro video. È un conflitto si svolge anche sui social network. «I “non mi piace” al video di Renzi alle 8.45 di ieri erano 3.717» conclude malizioso Di Meglio. Anche i deputati Pd hanno confezionato un video-messaggio. Inizia con «Cari studenti» e cita il discorso ai «giovani» di Berlinguer nel 1976. Meglio cambiare canale.