Nelle bozze del decreto sulle riaperture si prevedeva il via libera per i mall commerciali, i parchi commerciali e le strutture analoghe nei fine settimana a partire dal 15 maggio, ma dal testo pubblicato in Gazzetta ufficiale – 23 pagine totali – è sparito ogni riferimento. La Lega come al solito coglie l’occasione per alzare il tono: il riferimento ai centri commerciali sarebbe «sparito nella notte». «Uno schiaffo al buonsenso, al lavoro, alla libertà, agli accordi», ha sbraitato Matteo Salvini.

Sul piede di guerra le associazioni del commercio, da Coop a Federdistribuzione, che chiedono un incontro urgente con il presidente del consiglio Mario Draghi, per conoscere le motivazioni a supporto di questa scelta. «È un fatto inspiegabile e altamente preoccupante di cui abbiamo avuto notizia nottetempo», dichiara il presidente di Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) e Coop Italia, Marco Pedroni. A chiedere la riapertura anche il Pd con la deputata Alessia Morani secondo cui «i centri commerciali devono poter programmare le riaperture anche nei giorni festivi e prefestivi».

Al momento resta in vigore la misura contenuta nei precedenti provvedimenti, che stabiliva la chiusura il sabato e la domenica e, più in generale, nei festivi e prefestivi. Mentre critiche al decreto arrivano anche dal presidente di Confesercenti Giancarlo Banchieri che lamenta «aspetti controversi sul consumo al banco nei bar che non è esplicitamente definito, e incertezze sui dehors chiusi e sulle manifestazioni fieristiche del commercio su aree pubbliche.