Sette anni e mezzo senza contratto. Le lavoratrici delle pulizie – quelle che tutti i giorni pulendo e sanificando ospedali, strutture sanitarie, scuole e mezzi di trasporto permettono al paese di andare avanti da marzo – continuano a lottare e oggi tornano a scioperare per chiedere il rinnovo del contratto multiservizi con cui sono inquadrati 600mila addetti, al settanta per cento stragrande maggioranza donne. L’ultima mobilitazione è stata il 21 ottobre ma da quel giorno poco è cambiato.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti «stigmatizzano il comportamento delle associazioni imprenditoriali – Anip Confindustria, Confcooperative Lavoro e servizi, Legacoop Produzione e Servizi, Unionservizi Confapi e Agci Servizi – che hanno strumentalmente prodotto la dilatazione dei tempi negoziali, messo in discussione diritti e tutele dei lavoratori del settore e la definizione di un aumento salariale congruo e dignitoso, senza dare ancora riscontro alle sollecitazioni per concludere il rinnovo del contratto».
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti «puntano il dito contro la posizione delle rappresentanze datoriali del settore, che operano prevalentemente negli appalti pubblici, nei presidi ospedalieri, Rsa, case di cura, scuole, università, tribunali, fabbriche e uffici pubblici e privati dove i lavoratori del multiservizi svolgono un ruolo indispensabile anche per il contenimento del contagio».
Il settore del multiservizi è molto cresciuto negli ultimi anni «per processi di esternalizzazione sempre più spinti anche da parte dello Stato e, con l’emergenza sanitaria, ha consistentemente incrementato attività e fatturato, dove il sistema degli appalti non è spesso sinonimo di qualità del servizio e di qualità del lavoro». La mobilitazione sarà articolata «con presidi e mobilitazioni da nord a sud, nelle zone rosse ed arancioni nel rispetto delle norme anti Covid-19».
Sempre oggi mobilitazione unitaria anche dei sindacati pubblici Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa davanti agli ospedali e alle strutture sanitarie per «Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini». In segno di solidarietà verso il personale sanitario che sta affrontando in prima linea questa emergenza pandemica. Una iniziativa che segue lo stato di agitazione già proclamato dalle categorie nelle scorse settimane. «È assolutamente necessario garantire loro di lavorare in sicurezza, assicurandogli costantemente dispositivi di protezione, tamponi e sorveglianza sanitaria. Altrettanto indispensabile e urgente è procedere con nuove assunzioni per implementare il personale e rafforzare i servizi sanitari, anche attraverso la stabilizzazione dei precari». Infine, concludono Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl e Uil Pa «è importante che si rinnovino i contratti, per valorizzare la professionalità dei lavoratori».