«La nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, ci impone il dovere perenne di difendere l’esistenza e la sicurezza dello Stato di Israele, anche se ora è sotto l’attacco di Hamas e non dei nazisti; e la sicurezza dello Stato ebraico è ‘la ragion di Stato’ di quello tedesco che, come prima misura, metterà al bando il movimento islamico sul proprio territorio». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha spiegato così davanti al parlamento tedesco la decisione di impedire le manifestazioni a favore della Palestina su tutto il territorio nazionale.

Decisione che mette insieme sia ipotetici sostenitori di Hamas sia chi dalla parte della Palestina c’è sempre stato, in modo laico e senza fondamentalismi di sorta. «Non è una novità che la Germania blocchi qualsiasi tipo di manifestazione pro-Palestina ma quel che è successo ieri è abbastanza assurdo» ci racconta Enrico, che vive a Berlino e mercoledì ha partecipato alle manifestazioni. «Era tutto già programmato ma martedì sera è arrivata la notizia che la polizia aveva annullato i permessi e quindi la manifestazione è stata cancellata». «Nei giorni scorsi sono state arrestate persone che giravano per Neukölln con bandiere o spille della Palestina». Ad ogni modo i ragazzi hanno deciso di riunirsi lo stesso passandosi parola senza usare i social. «Non so quanti fossimo ma almeno 2-300 di sicuro. Come abbiamo iniziato a radunarci è arrivata un sacco di polizia in tenuta antisommossa. Noi abbiamo semplicemente intonato qualche coro ma siamo stati subito circondati e nel giro di mezzora hanno iniziato a portare via tutti uno alla volta, qualcuno in modo violento e ci hanno schedati tutti».