«Si può fare politica senza usare parole di odio», «Vogliamo reagire contro una campagna politica fondata su odio e discriminazione portata avanti da alcuni movimenti politici». La Lega viene nominata ma anche no, le pacifiche e determinate parole d’ordine del manifesto delle sardine rimbalzano ieri a Parma. Dopo Bologna, Reggio Emilia e Rimini, il popolo dei pesci che si è ritrovato nel tardo pomeriggio in Piazza Duomo. E anche in questo caso si è stretto, gli uni vicini agli altri, anche in questo caso con un’affluenza da capogiro: secondo gli organizzatori erano in almeno 10mila. Nessuna bandiera di partito, come sempre.

LI HA SALUTATI DAI SOCIAL il sindaco, l’ex grillino Federico Pizzarotti, oggi fondatore del movimento Italia in comune: «Fate sentire alta e solenne la voce di una città libera in una terra libera. Perché nessuno può venire in Emilia Romagna e insegnare a noi cos’è la libertà».

GLI APPUNTAMENTI ormai si moltiplicano. A Verona si riuniranno il 28 novembre. Come nelle altre città la mobilitazione è partita da facebook, in poche ora già seimila iscritti al gruppo: «Le Sardine veronesi hanno cominciato a nuotare. Nuoteremo verso piazza Isolo, l’appuntamento è per giovedì alle 19.30», «È tempo di reagire anche a Verona contro una politica che fonda il suo messaggio sulla cattiveria. Vogliamo dimostrare di essere accoglienti, contro politiche che aizzano odio e rancore, e pieni di valori e proposte: la solidarietà, il rispetto, i diritti di tutti». Nello stesso giorno e alla stessa ora a Genova (a piazza Ferrari) debuttano le «Ancioe per la solidarietà», in piazza contro il populismo e pronte a cogliere «l’occasione per dimostrare che c’è una maggioranza, decisa a non essere più ostaggio del proprio silenzio, determinata nel farsi sentire e vedere».

MA È DIFFICILE STARE APPRESSO all’agenda degli appuntamenti che si aggiorna di ora in ora sui social. Il primo dicembre sarà la volta di Ascoli Piceno: «Parleremo dei veri problemi delle nostre città», annunciano gli organizzatori, «Le fabbriche che chiudono, la disoccupazione alle stelle, i giovani che scappano all’estero e le emergenze causate dalle recenti catastrofi naturali. Nessuno di questi si risolve fomentando odio e divisione sociale, protagoniste indiscusse delle campagne elettorali della Lega sul nostro territorio negli ultimi anni». Appuntamento alle 18 a piazza del Popolo, con la consueta raccomandazione: «Nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto». Il 5 dicembre tocca invece a Cagliari (al Bastione di Saint Remy alle 19).

SARÀ UN RINCORRERSI DI DATE in giro per l’Italia, fino all’appuntamento nazionale, a Roma, il 14 dicembre. L’obiettivo è raggiungere i 100mila.

IERI facebook ha ripristinato la pagina nazionale del movimento, che era stata oscurata. Un provvedimento dovuto ai molti attacchi ricevuti, spiegano gli amministratori, che però ora aspettano chiarimenti tecnici. Ma non alzano i toni: «Se dovesse succedere di nuovo, invitiamo tutti a pazientare e non creare pagine, gruppi o eventi alternativi. Generano confusione e disorientamento. Ogni attacco o problema sui social riempirà semplicemente di più le piazze».

DAL GOVERNO IL FENOMENO viene guardato con favore, almeno dal lato Pd. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha elogiato le sardine ed espresso la disponibilità a incontrarle – incontro in realtà mai richiesto: «Trovo molto stimolante un confronto con loro. Ma non vogliono nessun cappello politico. Loro sono liberi, spontanei. Questa voglia di partecipazione dimostra che la nostra democrazia è sana».

IL PD FATICA A CONTENERE l’entusiasmo, ma l’ordine di scuderia è di stare attenti a non provare a cavalcare l’insorgenza di civismo in corso. Così il ministro del Sud Beppe Provenzano: «Una bella esplosione di politica, di partecipazione libera, con una dimensione conflittuale civilissima. Ma i partiti non devono preoccuparsi di mettere il cappello».