Il caso discoteche in Sardegna assume aspetti sempre più inquietanti. Da ieri, di fatto, nella lotta al Covid-19 la giunta di centrodestra guidata da Christian Solinas non può più contare sul supporto di un Comitato tecnico scientifico (Cts).

O meglio, dei quattro che lo componevano, ne resta solo uno: l’infettivologo Stefano Vella. Gli altri tre? Il microbiologo Pietro Cappuccinelli e il genetista Francesco Cucca si sono dimessi a fine settembre, mentre l’epidemiologo Giovanni Sotgiu ha gettato la spugna l’altro ieri, dopo essere stato sentito, come persona informata dei fatti, dai magistrati della procura di Cagliari. Tema del colloquio, il parere fornito da Vella in base al quale Solinas ha tenuto aperte le sale da ballo. Gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta per pandemia colposa dopo che, lunedì scorso, la trasmissione di Raitre Report ha associato l’aumento dei casi di Covid-19 tra fine agosto e primi di settembre alla riapertura delle discoteche.

Dalla magistratura cagliaritana sono stati sentiti anche Cappuccinelli e Cucca. Raggiunto al telefono dal manifesto, Cappuccinelli ha detto di non voler rilasciare dichiarazioni finché è in corso l’inchiesta giudiziaria, per rispetto del lavoro dei magistrati. Ha solo confermato di essersi dimesso, insieme con Cucca, a fine settembre. Le cause che lo hanno indotto a lasciare Cappuccinelli le ha spiegate ai magistrati. A inchiesta conclusa saranno rese pubbliche. E sarà molto interessante conoscerle. Anche se non è difficile ipotizzare sin d’ora che esse abbiano a che fare con le linee di contrasto alla pandemia messe in atto dal governatore sardo-leghista.

Ieri Report ha annunciato di aver fatto un’intervista con Vella, che sarà mandata in onda domani. L’Ansa ne ha anticipato i contenuti. Dice Vella a Report: «La decisione (di tenere aperte le discoteche, ndr) è politica, il treno era in corsa e all’ultimo momento, visto che mi hanno mandato l’ordinanza all’ultimo momento, ho detto: se dovete aprire le discoteche va bene aprirle con queste regole. Poi mi pare di capire che queste regole sono saltate».

Nell’ordinanza c’è scritto: «Sentito il parere del Cts». Dove, per parere, si intende una mail di poche righe inviata dallo stesso Vella alle 21.28 dell’11 agosto dopo aver ricevuto l’ordinanza alle 19.53. «La mail – precisa Vella – non è il parere del Comitato, è mia responsabilità personale perché gli altri non l’hanno vista, son l’unico che ha letto quell’ordinanza, ma la posizione di tutto il Comitato tecnico scientifico era contraria. Figuriamoci, avevamo detto che le discoteche sono un posto molto rischioso, in tutto il mondo.

Quindi è incredibile pensare che Vella o Cucca o gli altri potessero pensare che fosse un bene aprirle». Però, aggiunge, «da quello che ho capito c’erano dei tempi tecnici per pubblicare l’ordinanza, e a quel punto mi sono preso la mia responsabilità. Loro (la Regione, ndr) ci hanno provato: hanno scritto l’ordinanza sperando che noi tutti ci esprimessimo».