«È singolare che Renzi incontri Silvio Berlusconi proprio nel giorno in cui escono dei dati economici imbarazzanti per lui. Mi chiedo se a Forza Italia il premier non abbia chiesto un appoggio anche per quanto riguarda l’economia». Per Laura Castelli, deputato del M5S e membro della commissione Bilancio, si prepara un autunno doloroso per le tasche degli italiani. «Di sicuro non ci sarà una legge di stabilità leggera. Parliamo di una quindicina di miliardi che non sono pochi, rappresentano le mancate entrate di quest’anno. Questo significherà ulteriori tagli alla spesa pubblica e nuove tasse».

I dati dell’Istat parlano chiaro: l’Italia è in recessione.

Recessione tecnica. E’ un dato che conferma quanto abbiamo sempre detto, cioè che decreti che non portano viluppo, o provvedimenti che non creano lavoro non rappresentano ciò di cui il Paese ha bisogno. Credo che sia emblematico quello che accade, un governo che decide far pagare ai cittadini le sue cattive scelte, perché non sarà certo la politica a pagare.

Sia Renzi che il ministro Padoan continuano però a negare la necessità di una manovra correttiva.

In ogni caso dovranno fare la legge di stabilità e non senza grandi difficoltà. Siamo in un momento i cui la ragioneria di stato comanda su tutto, ci sono dei problemi, come quota 96, che dimostrano quante liti ci siano tra ragioneria, ministero dell’Economia e Renzi e non può che essere preoccupante. In più aggiungo un dato: abbiamo visto che nel bilancio dello Stato ci sono più di 90 miliardi di liquidità. Questo mi fa pensare che forse chi governa sapeva benissimo che i dati dell’Istat non sarebbero stati buoni. Altrimenti perché tenersi tanta liquidità? Ergo: arriveranno dei mesi preoccupanti, andranno a toccare i conti correnti e le pensioni, perché da qualche parte questi soldi dovranno prenderli. E sicuramente continuare a non capire che non bisogna lavorare solo per accontentare gli amici o le solite lobby, non aiuta.

Dopo l’incontro di ieri tra Renzi e Berlusconi sulla legge elettorale che fine fa la linea del dialogo avviata dal M5S?

A Renzi abbiamo fatto delle proposte, sia sulle preferenze che sul fatto che non ci devono essere condannati in parlamento e su queste ci deve delle risposte. Quindi resta una porta aperta, anche se probabilmente le risposte non arriveranno mai. Se poi lui va a fare un altro tavolo con Berlusconi, Verdini e compagnia, vuol dire che con noi non ha trovato nulla da costruire. Per come la vedo io, anche che il fatto che abbia deciso di incontrare Berlusconi è già una risposta a noi.

Lei è tra coloro che si sono sempre detti contrari a dialogo con il Pd. Come cambiano adesso i rapporto all’interno del M5S?

I rapporti non cambiano. Si possono condividere o no pezzi di cammino, ma questo non incide.

Domani (oggi, ndr) il M5S incontrerà il ministro della Giustizia Orlando: cosa gli chiederete?

Parleremo dell’anticorruzione, ancora una volta. Se da una parte ci sono le questioni che riguardano Cottarelli, quindi la spesa pubblica, dall’altra non possiamo dimenticarci che ci sono un sacco di miliardi legati alla corruzione e a un sistema della giustizia che non funziona.

E’ stato giusto da parte dei suoi colleghi del Senato attuare l’Aventino o ha aiutato ad approvare più celermente la riforma?

Credo che sia stato sbagliato usare la parola Aventino. I nostri colleghi hanno fatto tutto quello che potevano fare con il tempo e gli strumenti di cui dispongono. E lo hanno fatto bene, aumentando l’informazione tra i cittadini.

Cosa farete quando la riforma arriverà alla Camera?

Faremo ancora una volta opposizione, quella che questo Paese non vede da anni e che non si accorda per quattro soldi o per interessi personali. E la faremo come al solito a testa bassa e capo chino.