Si è data il nome di “Sinistra civica ecologista”, ha raccolto le forze di Mdp-Articolo 1 e di un pezzo di Sinistra italiana, insieme ad alcune realtà indipendenti, e alle elezioni regionali toscane ha deciso di appoggiare, con un suo programma, Eugenio Giani.

Una scelta diversa da quella della Toscana a Sinistra di Tommaso Fattori, e di cui Sara Nocentini, ex assessore regionale alla cultura nella prima giunta Rossi, e ancor prima portavoce del Forum sociale europeo di Firenze 2002, è convinta: “Già prima del Covid ero rimasta colpita da un appello dell’Anpi per un’alleanza larga. Quello che è successo negli ultimi mesi ha rafforzato questa convinzione, perché si torna a parlare di intervento pubblico. E per chi come me ha sempre ritenuto che sia fondamentale il ruolo del pubblico nel sistema economico e sociale, in termini di innovazione e di ‘propulsione’, la presenza di una sinistra nel governo regionale è essenziale. Per far sì che certe tematiche, dalla centralità del lavoro ai beni comuni, per uno sviluppo locale che sia realmente sostenibile e non una formula vuota, e una sanità davvero pubblica e universalistica, entrino nella discussione politica della prossima giunta regionale”.

Riuscirete a convincere Giani, il Pd, e soprattutto l’Italia Viva di Matteo Renzi, a rivedere quella parte dell’annunciato programma di governo su cui manifestate, non da oggi, molte giustificate riserve?

“Senza giri di parole, noi dobbiamo scardinare certi meccanismi di programmazione economica, infrastrutturale e urbanistica dati per scontati, ma che non tengono conto dell’importanza della qualità della vita dei cittadini. Io ho accettato la candidatura perché è arrivata dalla Piana fiorentina. Un territorio densamente abitato, culturalmente vivo, con molte imprese importanti ma anche con un vistoso inquinamento, e con una mobilità caotica. Finora la Piana è stata il luogo dove mettere qualcosa: prima doveva esserci l’inceneritore, ora il nuovo aeroporto con la pista lunga, forse anche lo stadio. La sfida della Piana è invece quella di una rinnovata programmazione di sviluppo locale che metta al centro la sostenibilità e la qualità della vita per chi ci vive e per chi ci lavora. Del resto anche con Rossi l’ho sempre detto: ero contraria all’inceneritore, che alla fine non è stato fatto, ed ero e resto contraria al nuovo aeroporto, per tutta una serie di concreti motivi che anche i lettori del manifesto conoscono bene”.

Giani, e Renzi, sono di parere opposto.

“Però, a differenza di cinque anni fa quando il Pd era impermeabile a qualsiasi discussione, hanno accettato il confronto, e la nostra presenza. Su Giani avevamo delle riserve, la sua candidatura era calata dall’alto. Ma lui si è mostrato disponibile a parlare di programmi. E su certi temi, penso ad esempio all’attenzione per il territorio, alla vita delle comunità locali, all’importanza della cultura nel tessuto sociale toscano, Giani ha delle idee che condividiamo. Sulle divergenze ti ho già risposto, e infatti abbiamo un nostro programma. Ma per come è stata impostata la discussione, credo che si possa riaprire una stagione di dibattito politico. E che si possano ripensare alcune attuali priorità strategiche del Pd e di Italia Viva”.

Sara Nocentini, ma davvero la Toscana è contendibile dalla destra?

“Basare le valutazioni sulle previsioni date dai sondaggi, secondo me, denota un’ottica di breve periodo. E il voto è sempre utile, in sé e per sé. Piuttosto, guardando al passato, vediamo che in certi periodi la sinistra ha fatto parte del governo regionale, in altri dell’opposizione. Io penso che in questo momento la scelta di Sinistra civica ecologista sia quella giusta. E la scelta o è giusta o è sbagliata indipendentemente da quello che dicono i sondaggi. Certo, oltre le idee, speriamo di avere anche i numeri”.