Il 9 maggio del ’63 alla libreria Einaudi di Roma viene presentato Capriccio italiano, romanzo d’esordio di un poeta trentatreenne, Edoardo Sanguineti, già noto per un suo sconvolgente poemetto, Laborintus del ’56, e per essere incluso nella antologia dei Novissimi (’61) che è la prima sortita della neoavanguardia italiana. Figurano tra i relatori della serata un critico giovanissimo e amico dell’autore, Renato Barilli, un filosofo geniale e da sempre isolato, Galvano della Volpe, nonché un eminente filologo e studioso di Dante quale Giorgio Petrocchi, perché il saggio inaugurale a firma di Sanguineti, originato dalla sua tesi di laurea, si intitolava...