«C’avevo dodici o tredici anni, io e Mario Musella eravamo dei bravi ballerini e andavamo alle feste di paese. Poi un giorno ho scoperto lo strumento che ha cambiato per sempre la mia vita, il sassofono». Parole di James Senese, l’entusiasmante santone della musica napoletana, il pioniere delle contaminazioni jazz-blues- rock, una potente carica d’energia dai tempi degli Showmen a quelli di Pino Daniele, celebrato da un documentario James, di Andrea Della Monica, 65 minuti di lunghezza, passato alle Giornate Degli Autori. AL DI LÀ di svariate avventure cinematografiche (No, grazie, il caffè mi rende nervoso, 1982; Zora, la vampira,...