Due stabilimenti già fermi su quattro, con gran parte dei 346 addetti in cassa integrazione straordinaria, e con il rischio sempre più concreto di chiusure definitive ad ottobre. E’ appesa a un filo la Sanac, e non perché sia un’azienda decotta ma semplicemente perché il suo storico committente, le Acciaierie d’Italia che contribuivano per il 60% al suo fatturato, ha deciso di escluderla dalla filiera dell’acciaio, acquistando le materie prime all’estero. Per giunta l’ex Ilva continua a non saldare i suoi debiti verso Sanac, circa 32 milioni di euro essenziali per acquistare materie prime, pagare i fornitori e gli stipendi...