C’è sintonia tra Salvini e il numero uno del partito della destra populista di Diritto e giustizia (PiS) Jaroslaw Kaczynski in vista delle europee di maggio. E’ questo l’esito della visita a Varsavia del ministro dell’interno italiano che ha incontrato nella mattinata di ieri il suo corrispettivo in Polonia Joachim Brudzinski. «Ci stiamo preparando a un equilibrio diverso e a nuove energie in Europa. La Polonia e l’Italia saranno protagoniste di questa nuova primavera e della rinascita dei valori europei», ha dichiarato Salvini a margine del suo incontro con Brudzinski al quale si è presentato indossando una giacca della polizia.

Più tardi il leader della Lega ha incontrato il premier polacco Mateusz Morawiecki: «Abbiamo affrontato numerose questioni che riguardano i nostri paesi. Mi piacerebbe vedere la nascita di un asse italo-polacco». La visita di Salvini ha suscitato reazioni clamorose in Polonia. «Anche Ribbentrop un tempo si incontrava con Molotov», ha scritto Lech Walesa in un tweet poi ritirato dall’ex-leader di Solidarnosc.

Dopo un incontro all’Ambasciata d’Italia in Polonia, il vicepremier italiano si è recato nella sede del PiS in ulica Nowogrodzka. Sono in pochissimi i politici ad averne varcato la soglia su invito di Kaczynski. Un privilegio raro che non era toccato finora nemmeno al premier ungherese Victor Orbán, alleato chiave del PiS nell’arena europea. L’«udienza» concessa da Kaczynski nel cuore del partito testimonia dell’importanza attribuita all’incontro con Salvini che mira a rafforzare il fronte sovranista a Strasburgo. Salvini vorrebbe spingere la dirigenza del PiS ancora più a destra nell’orbita di un nuovo fronte transnazionale euroscettico in vista delle europee.

Presentata come una novità assoluta, l’eventuale alleanza tra la Lega e la formazione fondata dai fratelli Kaczynski può essere anche letta come un mero ritorno al passato: il PiS e l’allora Lega Nord avevano fatto parte dello stesso raggruppamento europeo per almeno due anni, quell’Unione per l’Europa delle Nazioni dissoltasi nel 2009. Gli almeno 24 seggi che il PiS potrebbe ottenere a maggio hanno ingolosito Salvini che continua a sperare nella nascita di un’alleanza pre elettorale. Un’offerta allettante per il leader populista polacco visto che l’Alleanza dei Conservatori e Riformisti europei, a cui appartiene il PiS, sembra destinata a scomparire con la Brexit alle porte e l’uscita forzata dei deputati Tory dal gruppo. Kaczynski come Orbán, anzi più di Orbán, e perché no, anche in compagnia del Front National.

Il leader ungherese resta invece un sovranista anomalo rispetto a Kaczynski e Salvini. Fidesz siede tra i banchi del Partito popolare europeo e, a meno di un clamoroso dietrofront, Orbán non sembra incline a lasciare uno dei gruppi maggiori, al di là di ogni affinità ideologica con gli altri fautori del bannonismo xenofobo e sovranista che sta facendo breccia tra le destre europee, amiche o nemiche di Mosca che siano.

Salvini ha riposto molte speranze in questo incontro che dovrebbe portare almeno a una maggiore collaborazione tra la Lega e il PiS tra i banchi di Strasburgo. Un «nie» di Kaczynski a un patto pre elettorale con la Lega avrebbe diverse ragioni. In primo luogo la russofobia della dirigenza del partito appare difficilmente conciliabile con il sodalizio tra Putin e Salvini. Ma Kaczynski teme che una presa di posizione troppo anti-europeista possa finire per giovare ai candidati europei dell’opposizione. Per ora il leader del PiS vacilla e ha accettato con gioia l’invito di Salvini a Milano tra due mesi.