«Si vergogni, vada via. È una festa dei bambini. Strumentalizza». Salvini si imbuca alla festa della befana a Bologna e finisce contestato. Incassa il colpo e replica a malapena: «Io mi godo la vita, la sinistra vive male».
Il tutto accade al teatro dell’Antoniano, dove il Sap – sindacato di polizia sempre prodigo di elogi verso l’ex ministro dell’interno in divisa – da molti anni affitta lo spazio per festeggiare la befana con le famiglie dei poliziotti. Già i frati minori, proprietari della struttura e impegnati nell’accoglienza dei migranti, avevano dato chiari segnali di non gradire la presenza, non prevista all’origine, di Salvini. Ma il leghista è impegnato ogni giorno e più volte al giorno nella campagna elettorale per le prossime regionali del 26 gennaio, e così ha pensato di fare la sua epifania tra i bambini in attesa dei dolcetti. All’esterno del teatro una piccola folla lo ha aspettato per contestarlo, ma più forte di tutti hanno urlato un uomo e una donna che gli hanno ricordato una semplice verità: «Lei è un politico, non un bambino».

Salvini, andando via, ha provato a spiegare che «non ho fatto un comizio, sono venuto a omaggiare donne e uomini in divisa». Poi però ha girato l’angolo e il comizio ha cominciato a farlo davvero: «Il centrodestra è avanti, la Lega è il primo partito in Emilia Romagna – ha detto – non vedo l’ora che arrivi il 26 gennaio, sento tanta voglia di cambiamento e vedo ovunque piazze piene». Poi è tornato a parlare del giudizio che lo attende in parlamento sul caso Gregoretti, definito «persecuzione» e «pseudo inchiesta». Infine proprio lui, il ministro delle dirette facebook, ha criticato il presidente della regione uscente e candidato del Pd Bonaccini perché «passa il tempo su facebook mentre io in due giorni ho girato dieci città». La candidata presidente del centrodestra alle elezioni regionali, però, non è lui.