Quando João Saldanha si addormenta per sempre a Roma, in un letto d’ospedale, il 12 luglio 1990, il comunismo è appena morto. Nove mesi prima è caduto il muro di Berlino, sotto il peso della storia. In Italia, la Germania riunita vince i mondiali di calcio superando l’Argentina 1-0. La finale Saldanha non fa in tempo a vederla: ricoverato per una polmonite una settimana prima, segue in tv la semifinale tra tedeschi e inglesi. La sua ultima partita. È un giornalista colto, tagliente, popolarissimo, un’enciclopedia vivente del calcio brasiliano, commentatore “realmente tecnico” di giornali, radio e tv. anche un vecchio...