Il salario minimo del M5s viene bocciato un po’ da tutti. Le audizioni alla camera sul disegno di legge Catalfo che lo fissa a 9 euro lorde l’ora ieri hanno visto avvicendarsi le istituzioni indipendenti, mentre si schierano contro Confindustria e Confcommercio.
Il tutto mentre Di Maio aveva convocato a palazzo Chigi la stessa Catalfo e il viceministro all’economia Laura Castelli per accelerare. «Il salario minimo si farà, perché è nel contratto di governo e perché già esiste in molti Paesi europei – assicurava il vicepremier su Facebook – contratti da 3 o 4 euro l’ora come se ne vedono oggi non saranno più consentiti, perché 3 o 4 euro l’ora non è lavoro, è schiavitù». «Stiamo ultimando i lavori sulla nostra proposta di legge sul salario minimo orario, in discussione al Senato. Si tratta di una misura di civiltà che coinvolgerà un numero considerevole di lavoratori, circa 3 milioni secondo l’Istat», fanno sapere dal M5s, definendo tale provvedimento «il terzo pilastro della politica sociale» attuata dal Movimento dopo «il Decreto dignità e il Reddito di cittadinanza».
Peccato che quasi tutti siano contrari. Se i sindacati ne postulano l’introduzione al passaggio erga omnes dei contratti nazionali, Confindustria e Confcommercio considerano il livello troppo alto.
Si avvicina il passaggio del Ddl al Senato. Oggi dovrebbe iniziare l’esame degli emendamenti in commissione. Ma è alla Camera che vanno in scena nuove audizioni e soprattutto escono nuovi numeri. L’Istat stima in 4,3 miliardi l’aggravio per le imprese. E in 700 milioni la ricaduta sulle casse pubbliche. Dall’Ocse dell’economista ex renziano Andrea Garnero arriva invece un giudizio netto: «non è la soluzione».
Il presidente leghista dell’istat Gian Carlo Blangiardo, rilancia i dati già presentati in Senato più di tre mesi fa, stimando in 1.073 l’aumento medio annuo per i beneficiari della nuova misura. Una platea che l’Istat vede pari a 2,9 milioni di lavoratori, mentre i tecnici riuniti da Di Maio calcolano i 4 milioni i potenziali destinatari del salario minimo. Il tutto secondo l’Istituto di statistica avrebbe un costo, questa la stima fresca, di 4,3 miliardi. Ammontare che sale addirittura a 6,7 miliardi secondo le proiezioni dell’Inapp (l’’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, l’ex Isfol guidato da Stefano Sacchi). Non è tutto. Anche lo Stato, certificato sia l’Istat che l’Aran, pagherebbe il conto, visto che per svolgere determinati servizi si rivolge al mercato, ovvero a imprese con dipendenti a carico. Unico giudizio positivo quello dell’Ispettorato nazionale del Lavoro. «Un salario minimo faciliterebbe molto l’attività ispettiva» sia nell’ipotesi di un salario minimo orario sia in quelli di un’estensione erga omnes dei contratti collettivi nazionali. Ma «serve individuare criteri di rappresentatività» delle organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti.
Salario minimo orario, tutti contro la proposta Di Maio-Catalfo
Livelli Contratti . Il vicepremier prova ad accelerare ma il M5s è solo. Istat e Ocse: 9 euro sono troppi per le imprese e lo stato. Oggi il via all'esame al Senato

Una lavoratrice dei servizi di logistica
Livelli Contratti . Il vicepremier prova ad accelerare ma il M5s è solo. Istat e Ocse: 9 euro sono troppi per le imprese e lo stato. Oggi il via all'esame al Senato
Pubblicato 4 anni faEdizione del 18 giugno 2019
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