L’approvazione della direttiva sul salario minimo da parte di una larga maggioranza del parlamento europeo a Strasburgo (505 voti favorevoli, 92 contrari e 44 astensioni) ha aperto ieri un altro fronte dello scontro elettorale in Italia e ha mostrato tutte le ragioni per cui non è stata varata una legge negli ultimi quattro anni. La direttiva non rende né automatica, né obbligatoria l’adozione di una misura che in Italia è rimasta nei cassetti. CON IL NUOVO governo, a maggioranza di estrema destra come vaticinato dai sondaggi, la remota possibilità di introdurre un salario minimo rischia di diventare una chimera. Lo...