Con la scomparsa a settantanove anni di Safi Faye se ne va un altro pezzo di cinema storico delle Afriche, quel cinema che dagli albori degli anni Sessanta aveva scritto in prima persona la narrazione di un continente, liberandosi dal peso delle colonizzazioni per restituire in soggettiva, dai propri punti di vista, con linguaggio rivoluzionario e fraseggi diegetici sovversivi, sia il passato sia il presente di sé; la quotidianità, il vivere in ambienti in trasformazione di tanti paesi a sud del Sahara. facendo così emergere anche le molteplici istanze di conflittualità, necessità, sensualità. Nasceva un cinema che si ri-prendeva la...