Il massacro alla moschea Musab bin Omair, nel villaggio di Imam Wais, ha aperto la strada ad una nuova ondata di attentati e spezzato i fragilissimi equilibri politici iracheni. Ieri, un giorno dopo il brutale attacco probabilmente compiuto da una milizia sciita che ha ucciso 73 fedeli sunniti nella provincia di Diyala, i leader delle fazioni sunnite hanno sospeso la partecipazione alle consultazioni per il nuovo governo di unità nazionale. Ancora una volta, lo scontro sul terreno, il sangue, la divisione religiosa inficia sui tentativi di uscita dallo stallo politico, nonostante non sia ancora stata chiarita l’effettiva responsabilità della strage:...