Solitamente non uso mai la prima persona né mi lascio andare a ricordi personali, ma in questo caso farò un’eccezione. La prima volta che ho conosciuto Zbigniew (lui preferisce chiamarsi Zbig) Rybczynski fu nel 1998, quando lo invitai come ospite alla retrospettiva pesarese «Animania», dedicata a 100 anni di esperimenti nel cinema d’animazione. Aveva portato con sé la copia personale in 35mm di Tango e un betacam de L’orchestre. Mi ricordo che, quando facemmo le prove tecniche nella sala del Cinema Sperimentale (si chiama proprio così) di Pesaro, di fronte alla pessima qualità del videoproiettore ero fortemente a disagio, pensai...