L’amministratore delegato di RyanAir Michael O’Leary ha chiesto ha scritto una lettera ai piloti della sua compagnia aerea e ha chiesto scusa, impegnandosi a migliorare le loro retribuzioni e le condizioni di lavoro. L’iniziativa non è stata apprezzata dalla Borsa: alla fine della seduta il titolo della low-cost ha perso il 2,3 per cento. Sull’esito di questa nuova giornata di crisi per Ryanair hanno continuato a pesare le conseguenze provocate dalla cancellazione dei voli causati dalla diatriba sulle ferie del personale che ha costretto a cancellare circa 20 mila voli di linea tra settembre e marzo.

NELLA MISSIVA, lunga tre pagine, O’Leary ha detto che le retribuzioni supereranno quelle della concorrenza. Ai piloti che scegliessero di non accettare le offerte di altre compagnie ha promesso aumenti fino a 10mila euro e un «bonus fedeltà» fino a 12mila. Non sono mancate promesse impegnative quando O’Leary ha assicurato ai piloti «un futuro più brillante per voi e per la vostra famiglia». Tutto questo dovrebbe avvenire entro sei mesi. Parole che non hanno convinto l’associazione di categoria irlandese, la Irish Air Line Pilots’ Association, secondo la quale lettera non ha fornito dettagli sugli impegni presi da O’Leary. «I nostri membri hanno già sperimentato in passato le promesse di Ryanair – ha replicato l’associazione che si è riservata di considerare attentamente ogni punto prima di decidere quale risposta dare a O’Leary.

NEL FRATTEMPO continuano ad arrivare migliaia di reclami dei passeggeri coinvolti involontariamente dalle cancellazioni di massa. In una risposta a una lettera inviata il 18 settembre scorso da quattro associazioni di consumatori (Altroconsumo, Test-Achats, Ocu, Deco) Ryanair ha annunciato di volersi impegnare a rispettare i diritti dei passeggeri seguendo la legislazione europea e procedendo alla «compensazione dovuta».

IN UN AUDIZIONE AL SENATO i vertici dell’Enac hanno assicurato che la soppressione dei voli da metà settembre a fine ottobre non ha determinato una «crisi drammatica» e non dovrebbe avere ripercussioni sulla crescita del traffico sul mercato italiano. All’Enac, al momento, sono pervenuti 200 reclami.