Benvenuti a Rotterdam, una giovane città globale e dinamica, in continua innovazione». Non si può essere che d’accordo con l’introduzione che l’ufficio turistico fa della seconda città più importante dei Paesi Bassi dopo la capitale. Una destinazione non a caso promossa dall’agenzia Itinera PR che si occupa di far conoscere al pubblico italiano i luoghi più interessanti da visitare. Fin da subito la sensazione è quella di una città lanciata verso il futuro. Sarà anche per l’esplosione volumetrica e il profilo lungo e filato della nuova Stazione Centrale, edificio provocatorio in cemento, alluminio e vetro che taglia di sghembo l’orizzonte con il suo tetto spiovente e luccicante di pannelli solari. Sarà per i molti studenti e giovani professionisti che la preferiscono alla iperturisticizzata Amsterdam, sarà perché al futuro questa città ci guarda davvero. Soprattutto in tema di mobilità: la città è un laboratorio di progettazione e sperimentazione di infrastrutture e modalità di trasporto che hanno come primo obiettivo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del muoversi in ogni mezzo: terra, acqua ed aria.

LA BASE DI PARTENZA E’ IL RIPENSAMENTO del disegno urbano della città. Distrutta dai bombardamenti nazisti, la città venne ricostruita con l’idea di facilitare al massimo il traffico veicolare in ogni suo punto, anche il centro, a tutt’oggi intersecato da lunghissimi e vasti boulevard delle dimensioni di autostrade. Da un po’ di tempo a questa parte la visione è completamente cambiata, e da una città per macchine Rotterdam vuole diventare una città per le persone. Il giovane staff di Rotterdam Patners, l’agenzia di promozione della Municipalità, illustra i principi che guidano il nuovo piano di sviluppo urbano: più spazio per pedoni, biciclette e trasporto pubblico; connessioni più sicure e salutari; molteplici modalità di trasporto accessibili a tutti; sostenibilità economica. Da qui il ripensamento di viali, strade e piazze al fine di stimolare e guidare modelli di mobilità futura diversi da quelli del passato.

UN NOTEVOLE ESEMPIO DI QUESTO cambio di visione è rappresentato dal Coolsingen Boulevard, dove si trova la City Hall: le quattro trafficate corsie che attraversavano il cuore della città, dove a stento si poteva camminare, sono state trasformate in uno spazio pensato per i ciclisti e i pedoni: le macchine sono state confinate in una corsia a margine di quella dove corrono i mezzi pubblici. Le quattro corsie adesso le hanno le biciclette, mentre chi cammina ha a disposizione un marciapiede enorme dove trovano spazio alberi e i tavoli di bar e ristoranti. Un progetto iniziato nel 2014 e finito nel 2019 e che verrà applicato a tutti i grandi viali del centro.

E SI TRATTA SOLO DELL’INIZIO: l’assessore alla mobilità e allo spazio pubblico Vincent Karremans descrive la città che verrà a partire dalla centralissima piazza di Hofplein: quella che al momento è una gigantesca rotonda dove attorno a qualche albero si dispiega un carosello di macchine, è destinata a diventare uno spazio verde dove passeggiare, fare sport o semplicemente sedersi e rilassarsi. Il render mostra un mix di diverse specie di piante, molti posti a sedere, spazi per spettacoli e rappresentazioni. Le corsie per le auto saranno ridotte, come anche il limite di velocità, portato a 30k/h. La fontana collocata al centro sarà collegata a un grande impianto di stoccaggio dell’acqua in cui sarà possibile immagazzinare e purificare un milione di litri di acqua piovana, che verrà utilizzata per irrigare le aree verdi durante i periodi di siccità da cui nemmeno i Paesi Bassi sono più immuni: anche per la piovosa Rotterdam è stata un’estate calda e secca. Quello di Hofplein è uno dei 7 Green project che partiranno nel 2023 e che oltre alla trasformazione di altre piazze prevedono la creazione di tre nuovi parchi.

SE ROTTERDAM A UN CERTO PUNTO è cambiata è perché non sosteneva più l’elevato numero di pedoni e biciclette e perché ci si è resi conto, attraverso studi di mobilità, che l’automobile veniva usata nel 40% dei casi solo per spostamenti molto brevi; da qui la sfida più grande: non solo spingere le macchine sempre più al margine della città, ma disincentivare totalmente il possesso dell’auto privata, incoraggiando la sharing mobility e il noleggio. Quindi, nessun nuovo parcheggio in superficie, ma spazio ai Mobility Hub, spiega la coordinatrice alla Sharing mobility della città Mariet De Haas, piccoli parcheggi dove si trovano biciclette ( 8 mila in tutta la città), scooter (3 mila) e anche macchine elettriche, ricaricabili quest’ultime, nelle Charging plaza, piazzole di ricarica della capacità ciascuna di 11kw. E per rendere tutto più semplice, il settore digitale sta lavorando a una app municipale che consenta di visualizzare tutti i mezzi elettrici disponibili, afferenti alle diverse compagnie, che consentono di svolgere l’itinerario desiderato.

LA MOBILITà CITTADINA DI ROTTERDAM si avvale anche dell’acqua, ed anche in questo campo la città è all’avanguardia: gli storici water taxi, i piccoli traghetti che sfrecciano per i canali e il fiume Mosa, dalla tradizionale alimentazione a gasolio stanno tutti diventando elettrici ed è già possibile farsi un giro sulla prima imbarcazione di questo tipo alimentata a idrogeno. Mentre nel Future Mobility Park si mettono a punto e sperimentano veicoli elettrici a guida autonoma, come shuttle bus utilizzabili negli aeroporti, e si ricercano le opzioni di mobilità il più possibile carbon neutral per pendolarismo e viaggi d’affari.