«L’Africa è talmente inondata dalle immagini proveniente dall’occidente che non sappiamo più in cosa identificarci» dice Rosine Mbakam, regista cresciuta in Camerun fino a 27 anni, per poi trasferirsi in Belgio nel 2007 per studiare cinema. Con il suo documentario Les deux visage d’une femme bamiléké – in programma oggi allo Spasimo di Palermo nell’ambito della dodicesima edizione del Sole Luna Doc Film Festival – Mbakam cerca proprio di offrire alle donne del suo paese un’ immagine di sé che nasce dall’incontro, dalla possibilità di raccontarsi. «La cosa più importante per me era che si vedessero a vicenda, che potessero...