Ron: «Le cose che vorremmo ma non è necessario avere»
Sanremo 67 In gara scende stasera sul palco dell'Ariston il cantautore emiliano con il brano l'«Ottava meraviglia»: «Sono qui anche per sostenere l'Aisla, associazione contro la scelerosi laterale amiotrofica»
Sanremo 67 In gara scende stasera sul palco dell'Ariston il cantautore emiliano con il brano l'«Ottava meraviglia»: «Sono qui anche per sostenere l'Aisla, associazione contro la scelerosi laterale amiotrofica»
«La canzone va scritta bene. Capita di dimenticarsene. È semplice perdersi dietro le seduzioni degli arrangiamenti pensando che sia sufficiente. A volte riesce, a volte no. Quando faccio Sanremo sono molto attento». Le parole sono importanti, nel loro suono e nel loro significato. Bene lo sa un autore come Ron che tra poche ore sarà nuovamente protagonista del Festival con L’Ottava Meraviglia. Un pezzo che racconta come torna a casa la sera un uomo qualunque che affronta sulla sua pelle questo periodo difficile che tutti stiamo vivendo: «Bastonato. Afflitto dalla rabbia, dalla tristezza, dalla paura. Ma è un brano sul ricominciare, sempre, e sull’importanza da dare a chi ci sta accanto e ci ama. L’Ottava Meraviglia è anche tutto ciò che si desidererebbe ma che non è per forza necessario avere».
È felice per questa sua settima partecipazione: «Quando alzo lo sguardo e leggo Festival della Canzone Italiana mi emoziono sempre». Rosalino è pronto, forse anche perché sale sul palco dell’Ariston fortemente motivato da un progetto importante. Da anni, infatti, Ron è testimonial all’AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, cui qualche anno fa ha dedicato La forza di dire sì un doppio album contenente i suoi maggiori successi interpretati da 24 artisti italiani, totalmente devoluto all’AISLA. Una storia nata dalla grande amicizia con il Dottor Mario Melazzini ammalatosi precocemente che, negli anni, lo ha visto sempre più coinvolto: «Non mi nascondo dietro a un dito e non mi vergogno a dire che La forza di dire sì non ha venduto moltissime copie. Io però sento una forte responsabilità nei confronti dell’AISLA; dei ricercatori e dei malati».
L’idea di andare a Sanremo parte proprio da qui, dal desiderio di dare maggiore visibilità e fondi al progetto. Non crede nell’eutanasia, Ron, come diritto di scelta per il fine vita: «E non sosterrei mai una proposta di legge in questo senso. Credo invece profondamente nella possibilità di trovare e finanziare i mezzi per accompagnare il malato alla fine con dignità e assenza di dolore. Ma mi rendo conto che questa è anche una questione di fede». Cattolica.
Il 6 marzo Ron tornerà live con il primo, di molti altri, appuntamento agli Arcimboldi di Milano con un concerto benefico a sostegno di AISLA e della ricerca per la SLA. Sul palco con lui Loredana Bertè, Luca Carboni, Elodie, Giusy Ferreri, Nek, Renga e Annalisa con cui duetterà nella serata delle cover: «Mi fa paura per quanto è brava! Mi piacerebbe scrivere per lei ma anche che lei scrivesse per me».
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