Quando appare, nella sua prima versione, dopo sette anni di lavoro, nel 1939, Tropismes, di Nathalie Sarraute (1900-1999), viene pressoché misconosciuto dalla critica letteraria francese. Sebbene Jean-Paul Sartre e Max Jacob si congratulino personalmente con l’esordiente scrittrice di origini russe, l’unica recensione al volumetto appare su un foglio belga e non oltrepassa De Panne. Trainata dalla pubblicazione dei saggi raccolti in L’età del sospetto (1956), la seconda edizione (per Minuit, nel ’57) mette invece Sarraute al centro della scena parigina nel ruolo di protagonista, insieme agli altri scrittori arruolati da Alain Robbe-Grillet, con un po’ di approssimazione e perfetto tempismo,...