Una sospensione spazio temporale, una zona temporaneamente liberata, un luogo di transito e di gratuita espressione è stato creato ieri dall’azione improvvisa, lungamente preparata, che ha portato alla riapertura di qualche ora di Palazzo Nardini in via del Governo Vecchio, già sede della prima occupazione femminista a Roma, momento generativo dell’attuale Casa delle donne a Trastevere. Il nome scelto da chi ha spezzato per un momento la depressione in cui sprofonda la Capitale – il collettivo enorme degli studenti medi del giornale «Scomodo», gli archittetti e artisti «Stalker», Termini Tv, lo spazio NoWorking e molti altri – è immaginifico, il...