La seconda edizione degli Internazionali di Francia si è aperta ufficialmente domenica scorsa, provando a lasciarsi alle spalle il maggio francese più freddo degli ultimi 125 anni. Secondo appuntamento del circuito del Grande Slam di tennis e universalmente conosciuto come Roland Garros, in omaggio all’aviatore francese della Prima Guerra Mondiale, lo storico campionato fondato nel 1891 quest’anno si trova a affrontare ostacoli ben più ostici dell’insolito gelo primaverile.

 

Da qualche anno la direzione del torneo e la Federazione Francese di Tennis stanno lavorando a un progetto di ristrutturazione e espansione dell’area in cui si svolge il torneo, nel tentativo di risolvere il cronico problema di spazio che affligge la competizione. Situato all’interno del Bois de Boulogne alla periferia sud-ovest di Parigi, il cosiddetto “triangolo storico” che ospita i campi del Roland Garros copre un’area grande circa la metà di quelle che a Melbourne, Londra e New York ospitano le altre tre prove dello Slam. Ragion per cui il torneo si trova ormai congestionato dalla folla di oltre 400.000 persone che accorre durante le due settimane di gioco.

 

Camminando per gli stretti viali che collegano i campi da gioco si nota l’assenza di ampi piazzali o spazi verdi, con gli stadi principali e i campi secondari che si susseguono senza soluzione di continuità, i muri di cinta dei vari impianti che danno l’impressione di sfiorarsi. In particolare il progetto di ristrutturazione prevede la demolizione del campo n. 1, che sorge di fronte al centrale intitolato allo storico presidente della Federazione Philippe Chatrier, per spostarlo nell’area adiacente al Roland Garros dove sorgono i giardini delle serre d’Auteuil, allo scopo di creare un’area verde di decompressione.

 

La Federazione già l’anno scorso aveva annunciato un accordo con la città di Parigi per procedere con l’espansione, ma subito dopo è cominciato un braccio di ferro con alcune associazioni locali che hanno presentato un ricorso contro il progetto. Lo scorso marzo il Tribunale Amministrativo di Parigi ha accolto il ricorso, di fatto bloccando l’iter per l’approvazione dei lavori previsti. Costruite alla fine del XIX secolo, le serre fanno parte dell’elenco dei beni considerati patrimonio storico francese, e il Tribunale ha dato ragione alle associazioni non sufficientemente ascoltate dalla Federazione e dall’autorità metropolitana. Le loro richieste vanno dalla riduzione dell’area prevista per le nuove strutture al divieto di privatizzare i giardini durante il torneo, chiedendo inoltre un coinvolgimento diretto di rappresentanti dei cittadini nelle varie fasi che porteranno alla finalizzazione del progetto.

 

Intanto la Federazione, senza attendere una risoluzione del conflitto in corso, alla vigilia del torneo ha ufficialmente presentato un nuovo progetto, annunciando la presentazione delle richieste dei permessi nell’arco dei prossimi due mesi. Oltre alla costruzione di un tetto mobile sopra lo stadio Philippe Chatrier, il piano prevede la costruzione di uno stadio da 5000 posti all’interno dei giardini, che sorgerà al posto di alcune serre secondarie e non più al centro del parco. In un curioso tentativo di unire tradizione e modernità, il progetto prevede che il perimetro esterno della struttura sia interamente composto da nuove serre, che andranno così ad avvolgere il campo da gioco.

 

Il budget complessivo previsto per i lavori è di 320 milioni di euro, con 20 forniti dalla città di Parigi e i restanti 300 messi per metà dalla Federazione e per metà ottenuti tramite prestiti. Mentre i rappresentanti del torneo professano l’inevitabilità della ristrutturazione, pena la necessità di un trasloco totale dell’evento, resta da vedere come reagirà l’arcipelago di realtà contrarie al progetto, e quanto l’opposizione a tutela del patrimonio possa allargarsi di fronte al muro contro muro che, dietro promesse di non toccare neanche un fiore, la Federazione sta portando avanti.

 

Sul côté puramente sportivo l’edizione di quest’anno vede due chiari favoriti nel singolare femminile e maschile: Serena Williams arriva a Parigi con una striscia di 24 vittorie consecutive e cinque tornei vinti dall’inizio della stagione, compresi gli Internazionali d’Italia appena passati. Sara Errani, da pochi giorni salita al numero 5 della classifica mondiale, proverà a bissare la finale raggiunta l’anno scorso, per quanto potrebbe richiedere l’ardua impresa di superare l’americana in semifinale, caduta dalla sua parte del tabellone.

 

Il singolare maschile presenta l’eterno candidato alla vittoria finale Rafael Nadal, campione in carica e vincitore di sette delle ultime otto edizioni, record assoluto di Coppe dei Moschettieri conquistate, una in più di Björn Borg. Lo spagnolo in carriera ha perso una sola partita a Parigi, e assieme allo svizzero Roger Federer (1 titolo) è l’unico giocatore in attività a aver vinto il Roland Garros. Chissà se il pubblico francese, così esteta e suscettibile, soffre per l’embargo imposto sul torneo dal gioco fatto di maratone da fondo campo tipico dello spagnolo. È risaputo che oltre al gioioso sciovinismo verso i giocatori locali il pubblico del Roland Garros ha una grande amore per Federer, tra i pochi esponenti rimasti di un gioco classico, fatto di tocco e stile. Amanti del bello e delle perle espresse sul campo, resta da vedere se i padroni del tennis francese sapranno proteggere anche i fiori e i giardini che crescono accanto al loro torneo.