A darne per primo la notizia è stato il critico russo Anton Dolin con un post sul suo profilo Facebook in cui si scusa con Elton John – «Sorry Sir John» – per la censura applicata alla versione russa di Rocketman, il biopic sul musicista presentato allo scorso Festival di Cannes. A causa delle leggi imposte da Putin contro l’omosessualità tutte le scene d’amore tra uomini sono state tagliate. Non solo. Nel finale del film diretto da Dexter Fletcher, una didascalia dice agli spettatori che Elton John e il suo compagno crescono insieme i loro figli; nella versione russa è stata sostituita da un’altra sulla sua carriera.

LA SOCIETÀ che distribuisce il film in Russia ha confermato i tagli spiegando che sono stati decisi in accordo alla legge che condanna i riferimenti espliciti all’omosessualità come propaganda. Fortemente appoggiata dalle componenti più reazionarie della società russa, quella che appare come una delle «battaglie» moralizzatrici più care a Putin – in difesa della famiglia e dei valori «tradizionali» – è in realtà uno strumento di controllo e di repressione.
Qualche giorno fa sul quotidiano inglese «The Guardian» lo stesso Elton John aveva raccontato di tensioni con gli studios propensi a una versione più soft della sua esistenza per evitare il divieto ai minori di 13 anni. «Non volevano droga né alcol ma li ho usati entrambi molto in passato. Secondo loro nel film dopo i concerti il film dovevo rientrare in albergo con un bicchiere di latte caldo e la Bibbia come sola compagnia». Il musicista si è esibito qualche giorno fa in Italia, all’Arena di Verona, esprimendo una dura critica contro la Brexit.