Tra i fondatori dei Soft Machine, di cui è eccellente batterista e cantante, Robert Wyatt è lo spirito contraddittorio per antonomasia del rock inglese: ironico in maniera solo apparentemente leggera, rigoroso e spontaneo, socievole e timido, eccentrico e malinconico. Contraddittoria anche la sua aspirazione artistica: creare un pop che suoni come jazz o un jazz che suoni come pop, Grazie alla voce molto particolare e a un uso personale dello scat ci prova nei primi Soft Machine e poi, isolato dal gruppo che si dà prospettive sempre più seriose, nei suoi Matching Mole, con risultati confusi ma bellissimi. Nel giugno del ’73, durante una festa cade dal balcone del 4° piano e, sopravvissuto per miracolo, si trova paralizzato dalla vita in giù. Insieme ad amici quali Richard Sinclair e Mike Oldfield, pochi mesi dopo partorisce un album sorprendente, Rock Bottom, dove la sua voce si erge nel suo incredibile eclettismo su un una sorta di matassa progressive che rivisita come in un sogno brandelli pop e d’avanguardia, tra malinconia e visionarietà: la ricerca Wyattiana ha finalmente trovato un approdo.

DOPO il più austero Ruth Is Stranger Than Richard, l’artista trova nella radicalizzazione politica una nuova ragion d’essere e s’iscrive al British Communist Party. Ne segue una serie di singoli, perlopiù cover prese dal canzoniere marxista e internazionalista, e solo dall’85 in poi 2 album dello stesso tenore politico, Old Rottenhat e (in parte) Dondestan. Nel ’97, grazie allo studio messo a disposizione da Phil Manzanera, dà alla luce un lavoro, Shleep, che può paragonarsi a Rock Bottom, grazie anche a collaboratori del calibro di Brian Eno e Evan Parker. Da lì Wyatt darà alla luce pochi ottimi album di canzoni, ma la sua influenza va ricercata anche nei singoli, negli ep e e nelle innumerevoli collaborazioni (su tutte, quelle con Michael Mantler e Carla Bley). Maestro del dettaglio, Wyatt ha spesso preferito celare il suo talento in dischi altrui, ma le sue idee hanno influenzato generazioni di musicisti, L’ironia e il magnetismo del suo tocco, che contiene spesso già un’ideazione, un concetto, rende la musica in cui è coinvolto peculiare e inimitabile Ora la Domino ha ristampato in doppio vinile, oltre che in cd, la compilation dedicata alla sua arte cantautorale, His Greatest Misses.