Erano nascosti in un’intercapedine e nel sottotetto della sua casa di campagna, un vecchio casale appartenuto ai nonni e sperso tra le campagne isolate di Pofi, piccolo centro in provincia di Frosinone. Centinaia di migliaia di dollari e euro, cinque orologi di marca, tra i quali un Rolex, incastonati di pietre preziose, ma soprattutto trentaquattro bustine di plastica con all’interno una fortuna in diamanti. E’ il tesoro di Silvio Flanella, il cassiere dell’organizzazione di Gennaro Mobkel ucciso giovedì a Roma durante quello che secondo gli inquirenti sarebbe stato un tentativo di sequestro. Sì perché Flanella, condannato a nove anni di carcere per la truffa Telecom Sparkle costata 15 anni di carcere a Mobkel, sarebbe stato ucciso proprio per quel tesoro nascosto nelle campagne della Ciociaria.
Gli uomini della squadra mobile di Roma e i carabinieri dei Ros hanno trovato soldi e diamanti nel corso delle perquisizioni disposte dai pubblici ministeri Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, titolari delle indagini. In un’intercapedine e nel sottotetto gli agenti hanno rinvenuto 284 mila dollari, 188 mila euro, i cinque orologi e le 34 bustine piene di diamanti che da sole valgono qualche milione di euro. Gli agenti hanno poi proseguito la perquisizione passando al setaccio anche il terreno annesso alla casa con un georadar per verificare che non vi fossero nascosti altro denaro o oggetti di valore.
Che fosse proprio il tesoro a interessare il commando che due giorni fa ha fatto irruzione nell’elegante abitazione di Fanella alla Camilluccia, ormai sembrano non esserci più dubbi per chi indaga. Del resto già nel 2012 il cassiere di Mobkel rischiò di essere rapito da una cosca di Potenza che alla fine desistette dal tentativo solo per l’eccessiva presenza di forze dell’ordine nelle adiacenze della sua abitazione.
Rapimento che invece – gli inquirenti sembrano esserne convinti – due giorni fa è stato messo in atto anche se poi è finito male. A spingere in questa direzione c’è anche il fatto che nel corridoio dell’appartamento del delitto sono stati trovati una borsa e fascette adesive. In sostanza una volta entrati nell’appartamento e dopo aver discusso con Fanella i tre aggressori – almeno un paio dei quali con indosso divise della Guardia di Finanza – avrebbero dovuto far fronte alla reazione inaspettatamente vigorosa di Flanella. Da qui la sparatoria.
Per quanto riguarda l’inchiesta non è previsto per ora che possano essere ascoltati Gennaro Mokbel o altre persone. Il primo che sarà interrogato dagli inquirenti, non appena si sarà rimesso, è Giovanni Battista Ceniti, l’unico componente del commando rimasto gravemente ferito. Ceniti è ricoverato al policlinico Gemelli in prognosi riservata, anche se i medici hanno riscontrato un leggero miglioramento nelle sue condizioni di salute.