Licenziati «per giusta causa». Dopo Daniele Fortini, Alessandro Solidoro, Antonella Giglio e Stefano Bina, ora è la volta di Lorenzo Bagnacani, amministratore unico di Ama, la partecipata dei rifiuti di Roma, e degli altri consiglieri del Cda.

La sindaca Virginia Raggi non sa più che pesci prendere per far fronte alla quasi emergenza sanitaria che sta vivendo la capitale a causa dell’immondizia che la invade ma invece di cambiare registro e rinunciare ai facili slogan e alle false promesse, preferisce scaricare il quinto managment dell’azienda consecutivo in due anni e mezzo. «Il provvedimento è stato adottato – spiega una nota del Campidoglio – a seguito di una memoria approvata dalla Giunta Capitolina che prende atto dei disservizi e del mancato raggiungimento da parte della governance degli obiettivi prefissati.

Contestualmente l’ordinanza assegna al Collegio Sindacale di Ama spa la gestione delle attività aziendali per il periodo di tempo strettamente necessario alla ricostituzione del Cda». Una decisione mal digerita dal Cda di Ama i cui componenti stanno ragionando sull’ipotesi di un ricorso: «Stiamo valutando il contenuto dell’ordinanza di revoca – ha dichiarato la consigliera Vanessa Ranieri – qualora vi siano profili rilevanti in danno della nostra professionalità e onorabilità sarà nostra cura farlo presente nelle sedi opportune. Noi siamo stati rispettosi delle indicazioni di Roma Capitale, abbiamo portato in 7 mesi la differenziata spinta a 320 mila utenti. Abbiamo fatto i miracoli».

Nell’aria del Nuovo Salario c’è ancora la puzza del Tmb andato a fuoco a dicembre, eppure nei corridoi di Palazzo Senatorio è già cominciato il totonomi (per esempio, Stefano Zaghis, vicino al presidente dell’Assemblea capitolina Marcello de Vito) per sostituire Bagnacani, il consigliere fortemente voluto dall’ex assessora dell’Ambiente, Pinuccia Montanari. La quale a sua volta ha dato forfait dieci giorni fa, ritenendo impossibile proseguire la collaborazione dopo che la giunta capitolina aveva bocciato il bilancio 2017 della municipalizzata, seguendo il parere dei revisori dei conti, e nonostante che nel dicembre scorso i vertici dell’azienda lo avessero corretto sulla base delle indicazioni della stessa sindaca.

Raggi però è ancora alla ricerca di una sostituta (il genere lo impone la regola delle quota rosa) per completare nuovamente la propria giunta, e neppure gli uffici Ama, a quanto si apprende, sono stati ancora messi al corrente della soluzione scelta dal M5S per assicurare la ripresa dei servizi.

La notizia della revoca del Cda, Virginia Raggi l’ha comunicata ieri mattina, prima di tutti, ai sindacati dei dipendenti Ama. «Abbiamo chiesto rassicurazioni sia sulle banche sia sugli stipendi – hanno dichiarato i segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio alla fine dell’incontro – Prendiamo atto delle decisioni e per quanto ci riguarda, ben vengano le rassicurazioni, ma servono fatti, e in tempi rapidissimi».