Manifestazione contro il greenpass partita tranquilla e finita in un clima di tensione. Strascico in serata dopo che il pomeriggio sembrava dover terminare com’era iniziato: un minimo di maggiore attenzione rispetto al solito, un poco di distanziamento e anche tante mascherine indossate. Una lunga marcia che si è snodata nel centro della città con tamburi e fischietti, quasi diecimila persone, per l’ennesima volta, ha percorso le vie principali guardata a distanza dalla polizia. Piazza Unità, il salotto buono, era blindata, jersey di cemento con alte grate delimitavano le rive dalla mattina, l’ordinanza del sindaco l’aveva resa off-limits. Il corteo ci è girato intorno, traffico bloccato in tutta la città, ma quel quadrilatero della Trieste bene doveva restare inviolabile.

Lungo il percorso non tantissime le saracinesche abbassate ma pochissima gente in giro, bar e negozi sostanzialmente vuoti. Giorni di trattativa tra organizzatori e Questura ma senza un accordo: alla fine manifestazione non autorizzata perché la richiesta di garantire un servizio d’ordine fornendone i nominativi alla Questura non era stata accolta. La Questura comunque, aveva usato toni rassicuranti: il controllo del corteo sarebbe stato «morbido» ma, inevitabile, ne sarebbero seguite denunce penali per manifestazione non autorizzata e sanzioni amministrative per quanti individuati ex post attraverso i filmati. I manifestanti, in riposta, avevano organizzato una raccolta di fondi per le spese legali.

Corteo deciso ma attento, solo qualche protesta contro il cordone di polizia sull’angolo di piazza Unità e davanti alla sede del quotidiano il Piccolo, striscioni e cori già visti e sentiti da mesi. Stefano Puzzer non si è materializzato ma qualche manifestante usava la sua faccia come maschera. Certo, le notizie dal porto non sono buone: di quella ventina di colleghi che avevano affiancato Puzzer dall’inizio delle proteste undici hanno preso il covid e uno è in ospedale.

Dopo le diciotto, a manifestazione conclusa anzitempo, alcune centinaia di manifestanti hanno invece voluto raggiungere una delle vie limitrofe a Piazza Unità. Si è tentato di alzare le transenne, si è spinto, si sono sentiti slogan contro Draghi, un cordone di polizia a formare un muro di scudi ma anche qualche scontro nel tentativo di forzare il blocco ed entrare in piazza. Partono le denunce per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale: il primo è Ugo Rossi, il neoconsigliere comunale 3V che già venerdì, pur dichiarando di non essere tra gli organizzatori del corteo, aveva detto che non avrebbe rispettato alcuna limitazione.

Arrivano altri gruppi, arriva il camion con gli idranti, la situazione si fa calda, volano oggetti, compare qualche manganello. Una sera lunghissima dopo un pomeriggio di ordinata determinazione che non aveva fatto presagire il caos serale. Intanto, l’appello su change.org per sostenere una Trieste di «scienza e cultura» contro i cortei novax/nopass vola verso le 60.000 adesioni.