Siamo nel 2040. L’ex Ilva di Taranto chiude e nei terreni che la circondano si coltiva la canapa, le cui radici sono in grado di assorbire sostanze tossiche come la diossina. L’acciaieria viene riconvertita in stabilimento per la lavorazione di questa pianta. La provincia tarantina, una volta devastata dall’inquinamento, è ormai un paradiso ambientalista. Alcuni edifici della fabbrica diventano un museo, in memoria degli errori che l’uomo ha commesso e non deve mai più ripetere. È questa la trama del documentario di finzione Milva, diretto dal pugliese Nico Capogna in uscita nelle sale italiane a partire da maggio 2021. IL...